Raccolta e smaltimento rifiuti, si va verso una nuova società
Presentata in commissione l'idea di una nuova società a capitale pubblico che unisca con Busto anche Legnano, Gallarate e Parabiago oltre ad Accam per la gestione del ciclo dello smaltimento dei rifiuti
Il tema del riordino delle società partecipate approfda in commissione. Come anticipato nei giorni scorsi il sindaco e la giunta hanno deciso di accelerare il riordino dopo che un primo passo era stato fatto con il passaggio del settore gas da Agesp Energia a Prealpi Gas. Il secondo consistente cambio attende, invece, il settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti che si vuole far confluire in una nuova società pubblica che comprenda Accam, Busto Arsizio, Gallarate, Legnano, Parabiago. Inoltre hanno annunciato lo scorporo dello spazzamento strade e lo sgombero della neve da Agesp Servizi ad Agesp Spa. Questo l’intendimento pronunciato dal sindaco Farioli e dall’assessore con delega al riordino delle partecipate Giampero Reguzzoni che ieri sera (martedì) hanno chiarito quale indirizzo intendano dare e chiedendone la discussione in consiglio comunale.
Le reazioni del presidente di Agesp Spa Claudio Tovaglieri e dell’amministratore delegato di Agesp Servizi Paola Reguzzoni non sono state positive: «E’ un percorso che va approfondito e che presenta molte criticità per le dimensioni del settore con circa 100 dipendenti – hanno detto – altro aspetto è il fatto che il settore Ambiente è in utile e, prima di imbarcarsi in qualsiasi unione, vanno visti i bilanci delle altre società». Molti, dunque, i timori anche se i due amministratori hanno ribadito la disponibilità a discutere ed approfondire con gli altri comuni interessati la possibilità.
I consiglieri si sono detti favorevoli alla discussione in consiglio comunale e hanno chuiesto delucidazioni sui modi e sui tempi della discussione. Cirigliano (Sel) ha chiesto che anche gli altri consigli prevedano una discussione simile a quella che si terrà a Busto, Mariani (Pd) ha chiesto di sapere quali sono gli intendimenti dei comuni coinvolti e una maggiore chiarezza per evitare uscite scomposte sui media. Sablich (5 Stelle) ha chiesto che si parli non solo di una proprietà pubblica ma anche di una gestione pubblica dei servizi che la nuova società dovrà erogare. Cornacchia (Pdl) si chiede quale sia la ratio della decisione di spostare un servizio da una società all’altra e chiede anche un allargamento dei comuni che potranno far parte di un bacino ottimale. Farioli ha, infine chiarito la ragione della delibera di indirizzo: «La ragione è quella di anticipare gli obiettivi del riordino evitando di mettere il consiglio davanti al fatto compiuto». La commissione ha infine votato la delibera di indirizzo che verrà discussa in consiglio comunale con l’unica astensione di Sablich che presenterà due emendamenti. Il 7 febbraio la commissione, già riconvocata, affronterà anche il riordino complessivo delle società partecipate.
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