Miogni, il futuro del carcere resta tutto da chiarire

La parlamentare del PD Gadda annuncia nuove azioni per far inserire i il penitenziario varesino nel nuovo piano carceri del Dicastero di Giustizia. Investimenti in arrivo per la struttura di Busto Arsizio

Il futuro del carcere varesino resta tutto da chiarire. La risposta del Ministero della Giustizia sollecitata dall’onorevole del PD Gadda, infatti, non chiarisce quale sarà la decisione che verrà presa da Roma sui Miogni. Destinatario di un’ordinanza di chiusura che risale al 2001 che ne ha bloccato i finanziamenti, il carcere varesino ha visto recentemente la mobilitazione di alcuni politici. In favore della struttura varesina si sono mossi esponenti bipartisan e la Commissione speciale sulla situazione carceraria in Lombardia che è persino venuta in visita nel giugno scorso, condividendo la necessità di mantenerlo in città riqualificando l’area. 

«Pur ringraziando il Ministero della Giustizia per i tempi piuttosto rapidi di risposta – fa sapere in una nota Maria Chiara Gadda –  devo dire che nel merito la replica soddisfa solo parzialmente, perché lascia aperte troppe incertezze sul destino del carcere di Varese e non chiarisce pienamente se si voglia proseguire con l’intento di chiusura, dal momento che la struttura non rientra nel nuovo piano carceri, o se invece si lasci aperta la possibilità per una ristrutturazione della casa circondariale. Si legge infatti nella risposta che “si intende procedere in ogni caso ad una approfondita valutazione della convenienza, sia in termini tecnici che economici, di interventi di recupero conservativo e funzionale dell’istituto di Varese”. Quest’ultima ipotesi rimane a nostro avviso la più auspicabile perché, come richiede anche il territorio, si tratta di una struttura penitenziaria di assoluta necessità, dove nell’ultimo anno sono state eseguite circa 750 misure di custodia cautelare, in un comune che ospita un Tribunale di una città capoluogo di Provincia. Per queste ragioni valuterò se, alla ripresa dei lavori, sarà necessario avanzare nuove iniziative parlamentari sul tema».
 
Più soddisfacenti sono invece i progetti ministeriali relativi alla casa circondariale di Busto: «Va valutata molto positivamente”, prosegue Gadda, “l’intenzione di avviare un programma di investimenti per il carcere di Busto Arsizio. Nella struttura penitenziaria di Busto ci sono condizioni di sovraffollamento che non rispettano né la dignità dei detenuti né l’impegno di chi lavora per questa casa circondariale con grande dedizione, come sancito dalla recente condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Agosto 2013
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