Non facciamoci prendere in giro
Secondo un'analisi della Camera di Commercio di Milano Santa Caterina sarebbe una meta più ambita del David di Michelangelo a Firenze. Un'assurdità che nasconde una questione ben più seria
Titoli a piena pagina sui giornali e comunicati stampa che inneggiano ai preziosi risultati in materia di turismo. Scopriamo così che Santa Caterina sarebbe una meta più ambita del David di Michelangelo a Firenze. Tutto nasce da un’ analisi della Camera di Commercio di Milano utile per rilanciare riflessioni e spot su iniziative in vista di Expo 2015. La Lombardia nel suo insieme raggiungerebbe un quinto dei visitatori stranieri che scelgono di passare vacanze nel Belpaese, e Milano guiderebbe la classifica con il Varesotto collocato in seconda posizione.
Tra gennaio e novembre del 2013 sono arrivati dalle nostre parti oltre quattro milioni e seicentomila turisti. Varese scavalcherebbe così anche i cugini comaschi.
Una notizia ghiotta per quanti lavorano da tempo per innalzare il livello delle nostre performance turistiche. Peccato che, se guardiamo dentro con maggiore attenzione a questi dati, scopriamo che il turista straniero a Varese lascerebbe appena 92 euro al giorno, cifra insufficiente a passare anche un solo week end. Se la confrontiamo poi al dato nazionale, dove la spesa è di 333 euro a persona, le domande non possono che aumentare. Nella nostra provincia si spenderebbe un terzo di quanto è la cifra media della Lombardia. A questo si aggiunge poi un calo del flusso turistico dell‘8,9% nel 2013 sia rispetto al 2012 che all’anno precedente.
Sappiamo bene, anche se non abbiamo il David, quanto sia bella la provincia. Sappiamo però anche quanto sia difficile fare economia con il turismo dalle nostre parti. Santa Caterina del sasso è un gioiello, peccato resti aperta solo fino alle 18. Il monastero di Cairate è una meraviglia, peccato che nelle vicinanze non ci sia un solo ristorante e, ad eccezione di un delizioso bed & breakfast, non ci sia un solo luogo dove dormire. Sacro Monte sarebbe un incanto se non fosse abbandonato a se stesso.
Abbiamo tanta strada da fare e il modo migliore per percorrerla non è gongolarsi dietro numeri approssimativi e anche un po’ buttati lì senza una seria riflessione. Fare rete e costruire percorsi condivisi e partecipati permetterebbe di migliorare come sistema territoriale. Alcune scelte non sembrano proprio andare in questa direzione e i responsabili non ne danno molto conto. Il 21 marzo aspettavamo curiosi di scoprire quali fossero i progetti più interessanti e degni di un contributo in vista di Expo 2015. Alle ventiquattro del tre aprile ancora non è dato sapere nulla. Sarà lecito farsi qualche domanda sulla gestione del bando provinciale?
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