Jobs act: Si va verso il contratto a tutele crescenti

Sulla riforma del lavoro il governo scopre le sue carte. L’emendamento presentato dall’esecutivo al Jobs act prevede infatti che "per le nuove assunzioni venga previsto il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio". L’obiettivo della proposta è quella di sfoltire la giugla dei contratti di lavoro e far diventare quello a tutele crescenti la forma principale di inserimento del mondo del lavoro per il tempo indeterminato. Il testo dell’emendamento sarà votato domani, giovedì 17 settembre, dopo il parere della commissione Bilancio.
Il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, a margine della riunione in commissione Lavoro del Senato, ha spiegato che con il decreto delegato l’esecutivo vuole modulare il periodo e l’aumento delle tutele contrattuali per i neoassunti. Una decisione che se dovesse impantanarsi, porterebbe il governo ad "agire con la decretazione d’urgenza", come affermato ieri dal premier. Un’ipotesi che lo stesso Bellanova ha voluto escludere. «Siccome penso che il Parlamento agirà» ha detto il parlamentare all’Ansa, «il governo procederà con i decreti delegati». Stamattina è stato depositato in commissione Lavoro del Senato l’emendamento del governo d’intesa con il relatore del provvedimento, Maurizio Sacconi (Ncd), e dopo la riunione della maggioranza con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.
L’obiettivo dichiarato, oltre a quello di sfoltire le troppe formule contrattuali ora in vigore, è quello di giungere a un "Testo organico semplificato delle discipline delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro".
E sull’articolo 18, Filippo Taddei, responsabile all’economia del Pd è intervenuto a Radio Anche io dicendo che: «Il tema non è l’articolo 18 ma l’estensione delle tutele. Renzi ha detto – sottolinea Taddei – estendiamo le tutele, superiamo l’apartheid non abroghiamo l’articolo 18»