Una stazione nel futuro di tre paesi

I lavori all'impianto FS proseguono ancora, anche se molte parti sono state completate, compresi gli ascensori e le nuove pesanti recinzioni. Resta da ampliare il parcheggio, con il contributo dei 3 Comuni "titolari"

Una stazione per tre paesi, nell’operosa Valle dell’Arno: questo è il futuro della stazione di Cavaria-Oggiona-Jerago, impianto FS "condiviso" tra tre paesi i cui territori sono (in particolare tra Cavaria e Orago) quasi saldati tra loro. Anche qui, come nelle altre stazioni della linea, Rete Ferroviaria Italiana ha avviato una ristrutturazione pesante, comprendente i nuovi sottopassi, ma anche nuove recinzioni sulle banchine, discutibili sul piano estetico e anche pratico, dal momento che lasciano due soli varchi d’accesso. Ma anche i Comuni della zona stanno lavorando insieme.

(l’articolo continua dopo la foto)



SOTTOPASSO E ASCENSORI

Uno degli interventi principali della stazione riguarda la creazione del sottopasso con relative scale e ascensori di accesso. L’impianto – realizzato da RFI – è stato completato da un anno circa, ha richiesto del tempo dopo l’attivazione e ha visto ancora problemi successivamente, come era stato segnalato da un utente in carrozzina (qui l’articolo). L’impianto è già stato toccato dal vandalismo, così come anche il sottopasso, realizzato con superfici in pietra (forse non l’ideale per la pulizia).

L’EDIFICIO DELLA STAZIONE
Il "fabbricato viaggiatori" era già stato oggetto di un restauro con fondi europei che ha dato un aspetto dignitoso almeno all’esterno, mentre all’interno la situazione lascia piuttosto a desiderare, negli ambienti accessibili e devastati dal vandalismo, senza monitor indicatori per i viaggiatori (tanto più necessari ora che i sottopassi hanno allungato i percorsi per la banchina direzione Varese). Sono però in corso lavori di RFI per recuperare l’edificio, che al piano superiore è usato come abitazione. L’automazione degli impianti (ne avevamo accennato qui) ha visto la scomparsa del personale e la riduzione dello spazio necessario: l’edificio ospiterà nuove attività? RFI cede spesso gli spazi in affitto, ma attualmente non ci sarebbero progetti specifici, né dal Comune né dalle associazioni che a volte recuperano questi spazi. «Se Rfi concede gli spazi di stazione, se le associazioni hanno un interesse,ben venga» commenta l’assessore all’urbanistica di Cavaria con Premezzo Stefano Bubola. «C’è però da dire che nel nostro Comune esistono già due sedi delle associazioni all’ex Asilo a Premezzo e lo spazio di via Cantalupa a Cavaria, che offrono spazi a tutte le realtà». La situazione generale è comunque un po’ migliorata rispetto a pochi anni fa, quando avevamo parlato della stazione e del degrado descritti anche da un post di Sergio Michilini.

IL PARCHEGGIO
La stazione di Cavaria – con il passaggio di due treni l’ora in ogni direzione sulla direttrice S5 Varese-Milano-Treviglio – fa da riferimento per diversi abitati nei dintorni e, come in altre realtà, il parcheggio è una vera spina nel fianco, oggi è un piazzalino stretto e senza posti ben identificati. «Abbiamo l’intenzione di ampliare l’attuale zona di parcheggio "del binario morto"» spiega ancora l’assessore Bubola. Il progetto esecutivo prevede la raccolta delle acque piovane e l’ampliamento lato binari, per un totale di 80 posti auto, usando lo spazio reso disponibile dal riordino degli impianti RFI (il gestore ferroviario ha abbattuto e sostituito con nuovo edificio di servizio anche il vecchio magazzino merci, che pure era particolare con la sua struttura in mattoni e legno di gusto quasi nordico, qui una foto).  L’ampliamento del parcheggio è allo studio dei tre Comuni, che dovrebbero farsi carico di «una spesa complessivo 30 mila euro», vale a dire 10mila euro a testa. L’accordo di massima c’è, ora non resta che stanziare le risorse: Cavaria e Jerago hanno messo già a bilancio, Oggiona dovrebbe fare lo stesso.
Ultima nota: il parcheggio consentirebbe un comodo accesso almeno alla banchina in direzione Milano, purtroppo attualmente la banchina è resa inaccessibile direttamente a causa delle pesanti reti in metallo appena installate da RFI (si entra solo da due varchi a ridosso dell’edificio di stazione).

LA SCALA PEDONALE
La stazione comprende anche la scala di accesso dalla via Ronchetti, asse principale del paese di Cavaria: il piccolo manufatto (che ne ha sostituito un altro non più sicuro) è piuttosto rustico ma sono comunque previste la pulizia ed eventuali stuccature, oltre all’ordinaria manutenzione del verde della scarpata (in parte gestita con una convenzione).

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Pubblicato il 07 Ottobre 2014
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