Sforare il patto di stabilità? Farioli ci pensa per il 2015

Il sindaco di Busto traccia un bilancio del 2014 e pensa al prossimo: "La non decisione su Accam è la mia più grande amarezza, fiore all'occhiello l'inclusione sociale". Il 2015? "Expo e nuovo Pgt da mettere in atto"


Il suo buon proposito per l’anno nuovo è quello di imparare ad usare (finalmente ma meglio tardi che mai, ndr) il pc. Il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli, da sempre allergico alla tecnologia, questa volta sembra voler fare sul serio e lo dimostra il fatto che chi scrive lo abbia trovato nel suo ufficio, per una sorta di conferenza stampa di fine anno, mentre armeggiava col nuovo laptop ricevuto a Natale. 

Il 2014 del sindaco bustocco si chiude con un bilancio tra luci e ombre, la paura di essere finito nel complesso di Perseo che voleva uccidere la medusa da solo e con la speranza di un 2015 nel quale le forze politiche del consiglio comunale sappiano superare le divisioni sia nella stessa maggioranza che nel rapporto con l’opposizione, per il bene della città: «I partiti sembrano essere sordi di fronte al cambiamento e il mio auspicio è che la si smetta di difendere santuari sconsacrati anche per colpa di vecchi arnesi della politica che non hanno più nè stile, nè aristocrazia». Le sfide sono tante e il tempo, anche del suo secondo e ultimo mandato da sindaco, è poco: «Vanno portate a termine importanti questioni come la vicenda di Accam (spegnere o non spegnere l’inceneritore, ndr) e quella delle partecipate del gruppo Agesp – spiega – far partire le sfide del nuovo Pgt con il registro dei diritti volumetrici appena approvato e i due bandi sulle riqualificazioni degli edifici; il prossimo sarà l’anno in cui decidere cosa fare di importanti aree come quella dell’ex-Borri e quella delle Nord, due ferite aperte nel cuore della città». Questi gli obiettivi per il 2015.

L’anno che si chiude, invece, il sindaco lo vede in chiaroscuro: «Il governo Renzi ha deluso perchè dal "cambiare verso" si è passati al "ritmo" mentre a Busto abbiamo lavorato di "concerto" ottenendo importanti risultati come i progetti di inclusione sociale con le 25 mila ore lavorate dai disoccupati grazie alla capacità di creare lavoro da parte della rete di enti ed associazioni cittadine che hanno saputo mettersi insieme con il coordinamento del Comune – spiega Farioli – Renzi invece può inanellare una serie di promesse non mantenute come quella di mettere un freno al debito pubblico, far ripartire la crescita economica e battere i pugni sul tavolo a Bruxelles, il disastro di Mare Nostrum». Farioli aggiunge anche che sta meditando la drastica decisione di non rispettare i vincoli del patto di stabilità nel 2015 «ma – aggiunge – mi riservo di leggere il contenuto della legge di stabilità che ancora nessuno ha potuto vedere pur essendo stata approvata. L’unica certezza che abbiamo è il continuo taglio di trasferimenti ai Comuni». Ma il 2015 sarà anche l’anno di Expo: «Anche qui abbiamo lavorato bene nel 2014 con il progetto provinciale che è nato proprio a Busto e ha fatto il pieno di finanziamenti regionali e nel 2015 si vedranno i risultati della grande sinergia messa in campo con il territorio».

Ma Farioli sa bene che anche a Busto la politica non sempre è stata all’altezza delle aspettative e sottolinea quelle che, per lui, sono le ombre: «La partita di Accam è una delle amarezze più grandi di quest’anno: l’ora è scoccata, si deve decidere e non perdere altro tempo. Dal mio punto di vista la questione è di una chiarezza cristallina: Busto paga da 10 anni la sua disponibilità fattiva ospitando l’inceneritore. Viste le posizioni degli altri comuni soci ho chiesto ufficialmente di affiancare agli scenari previsti dal tavolo di lavoro anche la liquidazione di Accam così com’è ora e l’avvio della ridiscussione degli accordi con Provincia e Regione. O Accam si trasforma in un’agenzia per l’ambiente che realizzi le opere infrastrutturali e ambientali o Busto non si sacrifica più. Si cerchi un sito alternativo in altre città». Anche sul bilancio approvato solo a fine anno storce il naso: «Sanno anche i muri che ho dovuto firmare l’aumento della tassazione obtorto collo ma le ragioni della politica politicante, seppur legittime, hanno prevalso». Chiaro il riferimento alla sua maggioranza che, quest’anno, non ha sempre remato nella stessa direzione indicata dal sindaco.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Dicembre 2014
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