La Canoa Rossa nelle acque azzurre del Ticino

La permanenza all’asciutto della Canoa Rossa in seguito alle pessime condizioni del Po è durata fortunatamente poco, e i quasi 20 km di fiume Ticino tra Bereguardo e Pavia hanno compensato non pochi dei km mancati sul grande fiume.

Ciò che salta subito all’occhio è come la grande siccità non abbia risparmiato neppure il Ticino, il cui noto ponte di chiatte a Bereguardo risulta ora formato in gran parte da barche appoggiate direttamente sul greto. Il tratto successivo di fiume è tuttavia assai spettacolare, riservando una miriade di spiagge e spiaggette dall’acqua cristallina. L’impressione è quella di planare sul fondo del fiume per diversi chilometri, avvistando di tanto in tanto qualche turista con barca a motore risalito da Pavia e affrontando una serie di divertenti rapide con acqua mossa.

I tratti degni di nota non mancano, dove ad esempio alti e ripidi argini rossicci supportati da un mensoloni di pietra grigia sembrano trasformare il fiume nostrano in uno scenario da canyon del Nordamerica. Ma siamo pur sempre in territorio pavese… per cui ecco che avvistiamo spesso tipici “barcé” pavesi, governati “alla veneta” con una remata da gondoliere o “alla valsesiana” con remi incrociati.

Il luogo è propizio anche per un tuffo lasciando scorrere la canoa alla deriva, tenuta per mezzo di corde onde evitare di doverla recuperare direttamente sotto il Ponte Vecchio. Forse troppe barche a motore percorrono su e giù il fiume in alcuni tratti, che nonostante tutto è ancora fortunatamente limpido, addirittura persino in centro città, dove arriviamo dopo diverse ore, e passiamo mezz’ora a navigare avanti e indietro cercando di avvistare l’ormai dimenticato punto in cui, nella frenesia di ricominciare a pagaiare, era stata posteggiata la macchina…