Magnanimità e liberalità: i due pilastri della Chiesa a Gavirate

Un enorme cartello con scritto “BEN VENUTO DON MAURIZIO” ha aperto il lungo corteo che ha accompagnato Don Maurizio dall’Oratorio alla Chiesa Prepositurale di San Giovanni Evangelista dove si è tenuta la cerimonia d’Ingresso presieduta da Mons. Franco Agnesi.

Prima della celebrazione sul Sagrato si sono avvicendati il vice Sindaco di Gavirate Massimo Parola, il Sindaco di Comerio Silvio Aimetti e il rappresentante del Consiglio Pastorale Selvino Beccari che hanno salutato il nuovo prevosto augurando vicendevolmente una proficua collaborazione per il futuro.

«Entrare, fare un ingresso vuol dire entrare nella vita per dare forma alla propria vocazione. – questo il passo finale dell’omelia di Don Maurizio Cantù – La vocazione si presenta sempre come una promessa di Dio, e le promesse di Dio si compiono. Chiedo a me e a voi due atteggiamenti, due stili: il primo è magnanimità, che vuol dire pazienza, sopportazione, capacità di prendere fiato, capacità di respirare. Non si raggiunge una metà se non si prende il giusto ritmo del respiro. Il secondo è liberalità, cioè prontezza nell’incontrare il diverso. Una comunità accoglie un prete diverso da quelli precedenti e un prete si inserisce in una comunità diversa da quelle da cui proviene. Apprezzare la presenza del diverso porta con se una istanza di innovazione sia per la comunità che per il suo pastore».