Aime: “Sul destino delle Camere di Commercio la decisione spetta alle imprese”

L'associazione di rappresentanza rilancia la necessità di un confronto vero prima di decidere il destino degli enti camerali. « Vorremmo evitare di difendere la sedia di oggi per poi perdere l’intero palazzo domani»

aime

L’associazione di categoria Aime entra nel dibattito relativo alla riforma e alla funzionalità delle Camere di Commercio, proponendo un progetto in grado di coinvolgere tutti i soggetti interessati e i portatori di interesse. «A nostro avviso il confronto attuale – scrivono in un comunicato stampa i vertici di Aime –  non sta coinvolgendo, come sarebbe opportuno, tutti gli attori del sistema economico del nostro paese, cioè gli imprenditori. Il dibattito che è rimasto chiuso all’interno degli apparati delle associazioni e delle sedi istituzionali. Noi riteniamo, invece, necessario, che questo confronto sia esteso a tutti i soggetti interessati e che veda tra i principali protagonisti, le imprese». (foto sopra: il presidente di Aime Armando De Falco)

«Abbiamo letto alcuni articoli che anticipano i contenuti del decreto di riforma delle Cciaa. Abbiamo colto nelle anticipazioni del decreto legislativo la volontà del legislatore di perseguire nella direzione di ridimensionare, se non addirittura chiudere l’esperienza camerale, posizione che riteniamo discutibile. Al contrario abbiamo avvertito posizioni in difesa del ruolo delle Cciaa conservatrici e poco disponibili a qualsiasi cambiamento. Il decreto che verrà approvato dal Governo resta un atto con il quale tutti dovremo fare i conti, ma, l’unica strada possibile per sostenere e rilanciare il ruolo delle Camere è la disponibilità ad avviare veramente e concretamente un significativo e radicale cambiamento, a partire dall’approccio del mondo associativo nell’affrontare la riforma di se stesso e delle Camere di Commercio».

«Al contrario, il decreto e le volontà del Governo diventeranno realtà senza alcuna possibilità per nessuno, se non per pochi eletti, di poter far pesare le proprie idee e proposte. Noi, pur consapevoli della nostra forza organizzata, abbiamo deciso di affrontare questo tema con serietà e lungimiranza. Concordiamo totalmente sulla indispensabilità di avviare e completare una radicale riforma delle Camere di Commercio ma, per fare questo riteniamo indispensabile e non più rinviabile riformare l’intero sistema della rappresentanza. Riteniamo un errore non cogliere questa occasione storica di riforme ma ancor di più l’approcciarsi a questo confronto in modo conservativo. Dobbiamo affrontare questo dibattito da imprenditori: non dobbiamo avere paura del futuro, delle novità ma al contrario dobbiamo essere i veri protagonisti del futuro del sistema imprese. Vorremmo evitare di difendere la sedia di oggi per poi perdere l’intero palazzo domani».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Gennaio 2016
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