“La nostra famiglia” al fianco dei bambini autistici

I dettagli dell'iniziativa sono stati ampiamente illustrati dalla Direttrice regionale dei Centri de la Nostra Famiglia Dott.ssa Francesca Pedretti

Avarie

Alla presenza di rappresentanti dell’ATS Insubria (ente che ha da poco sostituito le vecchie ASL di Varese e Como), della Provincia di Varese e del Comune di Castiglione Olona è stato dato il via ufficiale a un nuovo importante servizio offerto dall’Associazione La Nostra Famiglia nella sede di Castiglione Olona a favore dei bambini con autismo e delle loro famiglie. Dopo l’introduzione da parte della coordinatrice della sede di Castiglione, Dott.sa Maria Teresa Ceriani, I dettagli dell’iniziativa sono stati ampiamente illustrati dalla Direttrice regionale dei Centri de la Nostra Famiglia Dott.ssa Francesca Pedretti, dal Direttore Sanitario dell’Associazione per la Lombardia, Dott.ssa Paola Olivari, e dalla referente del progetto in sede locale, Dott.ssa Monia Galati.

Il progetto, messo in campo senza costi aggiuntivi per la sanità pubblica grazie anche al contributo dell’ASD Gorla Minore Calcio (che ha reso possibile procedere alla sistemazione e all’arredo di locali appositi nella sede di via Monte Cimone), fa parte di un complessivo piano di intervento messo a punto dall’Associazione e dall’Istituto Scientifico Medea, coinvolgendo in Lombardia 7 diverse sedi dell’associazione stessa, per un totale, a regime, di circa 500 bambini negli ambiti di competenza territoriale delle ATS dell’Insubria e della Brianza.

Si tratta di un importante passo in avanti negli interventi riabilitativi destinati ai bambini con autismo, patolgia in allarmante incremento anche nel nostro paese: infatti se nel 2000 l’autismo colpiva un bambino su 700, oggi ne tocca uno ogni 150, con stime di ulteriore aumento. La pervasività e cronicità dei disturbi dello spettro autistico determinano – nei bambini che non hanno ricevuto adeguato trattamento – una serie di conseguenze che spesso portano a gravi fenomeni di isolamento mancata inclusione sociale.

Il progetto NOAH (New Organization for Autism Healthcare), prevede una fase iniziale di diagnosi e prima cura presso la sede centrale di Bosisio Parini, possibile a partire dal 18° mese di età, e successivi trattamenti riabilitativi presso la sede più vicina de La Nostra Famiglia (Lecco, Bosisio Parini, Carate Brianza, Ponte Lambro, Como, Sesto San Giovanni e Castiglione Olona), con 8 ore settimanali per la prima annualità. L’importanza dell’iniziativa, basata su solide basi scientifiche, è connessa certamente anche alla contemporaneità di intervento su un elevato numero di bambini, fattore che consentirà in itinere un monitoraggio continuo e la possibilità di effettuare ulteriori miglioramenti sul campo.

Nello spazio autismo di Castiglione i trattamenti riabilitativi intensivi riguarderanno bambini nella fascia di età compresa tra i 2 e i 7 anni e, come ha illustrato la responsabile regionale dell’Associazione Dott.ssa Francesca Pedretti, consentiranno di verificare le capacità e le abilità dei singoli soggetti, con la finalità di migliorarle.

L’Associazione sta comunque già progettando di mettere in campo ulteriori interventi nell’ambito dell’autismo: percorsi diurni riabilitativi che possano coprire buona parte della giornata dei bambini in età scolare e prescolare, oltre a ulteriori interventi di accompagnamento nella vita all’interno del territorio di residenza, per ottenere una integrazione scolastica e sociale complessiva.

Vale come sempre, per gli operatori dell’Associazione, un principio più volte ribadito dal fondatore Beato Luigi Monza: per fare il bene occorre operare nelle cose ordinarie in maniera straordinaria e indubbiamente straordinari sono l’impegno e i risultati conseguiti.

Al termine della presentazione, il parroco di Castiglione Olona, Don Ambrogio Cortesi, ha impartito la sua benedizione e gli ospiti hanno poi approfittato di un eccellente rinfresco preparato da un gruppo di allieve dei corsi professionali attivi presso la sede del centro.

Conclusa la prima fase sperimentale, sarà ovviamente necessario un supporto concreto, non solo da parte della sanità pubblica, ma anche delle singole realtà e comunità locali.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Marzo 2016
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