Respirare meglio per vincere: alleanza tra Castiglioni e Genoni

La campionessa bustocca del Team Insubrika al lavoro con il mito dell'apnea alle Piscine Manara. Obiettivo: battere l'ansia da sforzo

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La disciplina dell’apnea può essere una valida alleata per Arianna Castiglioni? Lo scopriremo presto, perché la nuotatrice bustocca, già finalista alle Olimpiadi di Rio (in staffetta), bronzo europeo e finalista mondiale lavorerà a stretto contatto con il suo concittadino Gianluca Genoni, pluriprimatista mondiale di apnea profonda.

L’accordo tra il Team Insubrika (società di appartenenza di Arianna) e Genoni arriva alla vigilia dei campionati italiani di Riccione e soprattutto degli Europei in vasca corta di Copenhagen (13-17 dicembre) alle quali Castiglioni è già qualificata.

L’accordo è stato ufficializzato alle piscine “Manara” di Busto alla presenza anche di coach Gianni Leoni e di Stefano Tovaglieri, dt della nazionale italiana di apnea outdoor che fa capo alla FIPSAS. La scelta di affidarsi a un apneista deriva dai problemi di asma da sforzo con cui Castiglioni deve fare i conti: «Fino a oggi le vie scelte per risolverli non hanno portato a risultati apprezzabili – ha spiegato coach Leoni – così, parlando con un esperto come Andrea Vivian, abbiamo avuto la conferma che le tecniche utilizzate in apnea potrebbero rivelarsi utili nella gestione della respirazione sotto sforzo. Genoni non ha esitato a raccogliere la mia richiesta di aiuto dopo l’approvazione della Federnuoto e dello staff medico della nazionale».

Il lavoro di Genoni è già iniziato: «Arianna, come la maggior parte degli sportivi, non sa respirare in modo corretto. Imparare a riconoscere e a gestire respirazione toracica, addominale, utilizzo del diaframma e della parte bassa dei polmoni può rivelarsi fondamentale per l’approccio alle altre discipline – spiega il celebre apneista – Saper respirare durante la nuotata e tra le ripetute è importante ed è migliorabile: la respirazione corretta può diventare automatica e questo può aiutare Arianna quando è in affanno o concentrata su altri aspetti della propria azione». Il lavoro di Genoni è finalizzato a migliorare anche l’approccio alla gara, non solo la competizione stessa: «Anche la respirazione va allenata e ci vuole tempo per affinare la tecnica e rendere automatico il tutto. E un altro fine del nostro lavoro è che Arianna arrivi a rilassarsi attraverso la respirazione, obiettivo importante per chi affronta attività agonistiche di alto livello».

La stessa ranista ha accolto con soddisfazione l’inizio di questo percorso: «È stato più semplice del previsto; quello che abbiamo fatto nella prima seduta in acqua mi ha molto rilassato e sono sicura che mi servirà tanto, soprattutto nelle fasi di recupero».

Stefano Tovaglieri ha sottolineato come l’esperienza tra nuotatori e apneisti non è una novità per l’Italia (anche Federica Pellegrini svolge un lavoro simile); «Per passare da un respiro automatico a un respiro consapevole occorre allenamento ma i benefici sono enormi. Esistono infiniti modi di respirare e ogni modo produce effetti nell’immediato; su una “macchina atleta” che investe parecchie risorse per raggiungere un obiettivo, la gestione del respiro diventa determinante».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 30 Novembre 2017
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