I sindaci fanno muro contro il ritiro dei finanziamenti regionali

Bellaria, Cassani e Montagnoli pronti a ricorrere al Tar. Il consigliere Barcaro, autore della richiesta di chiarimenti in Regione, "spero non abbiano commesso una superficialità"

POlizia Locale

I sindaci fanno muro contro l’avvio della procedura di revoca con la quale Regione Lombardia potrebbe riprendersi i 130mila euro di finanziamenti erogati attraverso il bando per la realizzazione di progetti in materia di sicurezza urbana.

Somma Lombardo, Arsago Seprio e Casorate Sempione avevano festeggiato l’entrata in graduatoria del proprio progetto lo scorso anno e avviato tutti gli investimenti necessari per attuarlo. Come previsto dal progetto, presentato e risultato vincente, sono stati avviati subito i lavori per l’implementazione della videosorveglianza e l’acquisto di mezzi per la polizia locale.

Ora, però, è arrivata la doccia gelata con una comunicazione regionale che annuncia l’inizio dell’iter di revoca di quei 130mila euro.

Come sollevato a Regione Lombardia con una segnalazione del consigliere leghista di minoranza Alberto Barcaro a Somma Lombardo i funzionari regionali della Direzione generale di sicurezza hanno contestato il fatto che il progetto presentato dai tre comuni non aveva tutti i requisiti in ordine e dunque sono pronti a riprendersi il finanziamento.

Per i sindaci è inammissibile: «il nostro progetto non solo è stato finanziato e dunque ritenuto corretto – spiega il sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria – ma siamo stati anche oggetto di un controllo a campione da parte dei funzionari regionali. Anche in quell’occasione il vaglio del progetto ha dato esito positivo. Ora, dopo il via libera della Regione, il loro controllo risultato positivo e l’avvio degli investimenti scatta questa procedura? Ma non potevano dirci qualcosa prima, ammesso che ci sia effettivamente qualcosa che non va? Lo stesso vale per il consigliere Barcaro, se riteneva impreciso qualche passaggio non poteva segnalarlo?».

Gli fa eco da Casorate Sempione il sindaco Dimitri Cassani: «la linea di noi sindaci è comune: abbiamo fatto le cose in ordine e il comportamento della Regione non lo riteniamo corretto: siamo pronti a far valere le nostre ragioni al TAR». Il sindaco affronta però anche un punto politico: «noi abbiamo investito in sicurezza, che tra l’altro è proprio un cavallo di battaglia di Regione e anche della Lega che governa con me in maggioranza. Fermo restando che noi riteniamo che sia tutto corretto ma se il consigliere Barcaro avesse avuto il dubbio che stavamo sbagliando al momento della pratica di bando bastava avvisare allora».

Anche Claudio Montagnoli da Arsago Seprio conferma la linea: «Abbiamo colto un’opportunità che ci sembrava interessante per i nostri cittadini, che adesso l’iter si blocchi così è incredibile».

La posizione di Alberto Barcaro
«Vengo accusato di aver creato questo problema – spiega l’assessore Barcaro, autore della richiesta di chiarimento a Regione Lombardia – ma io ho solo chiesto chiarimenti nei confronti di una procedura che non ritenevo corretta. Alcuni requisiti secondo me non erano validi e se è stata commessa una leggerezza era giusto farlo presente. La mia non è stata una ripicca: sono un uomo dello Stato e devo controllare come avveniva quando io ero assessore. Non accuso nessuno ma chiedo chiarimenti e spero non siano stati superficiali anche perché si potrebbe poi aprire una procedura di danno erariale. Io quando ero assessore non ho mai votato nulla con leggerezza».

Barcaro ha rincarato anche la dose: «inoltre i requisiti non sono l’unica cosa alla quale stare attenti. Ho fatto un giro a Casorate Sempione e vedo che non sono state installate le telecamere previste nel progetto. Lo hanno comunicato a Regione Lombardia? perché potrebbe essere motivo di ulteriori contestazioni».

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 17 Marzo 2018
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