Arresto cardiaco in campo, salvato dal defibrillatore

Un uomo di 49 anni è andato in arresto cardiaco dopo essere uscito dal campo: lo hanno salvato il DAE e il massaggio cardiaco. Il racconto di un pomeriggio di grande paura

defibrillatore

Quando la presenza del defibrillatore in un centro sportivo salva la vita ad una persona tutti si accorgono dell’importanza delle normative, della formazione, della prevenzione.

A Mezzana di Somma Lombardo nel pomeriggio di domenica 8 aprile si è sfiorata la tragedia, evitata proprio grazie alla presenza dell’apparecchio DAE e di personale formato per salvare la vita.

Nel corso della partita del campionato Csi di serie A2 tra le squadre Oss Mezzana A e Olimpia Bianco il giocatore Tawfik Nasser, 49 anni, egiziano residente a Casorate Sempione, da tantissimi anni in Italia, un veterano dei campi di provincia, si è sentito male dopo essere uscito dal campo: era seduto in panchina vicino ad un suo compagno di squadra quando si è accasciato al suolo e ha iniziato a tremare e fare strani versi. Subito l’allenatore Luca Fedeli e i dirigenti della società mezzanese hanno capito la gravità della situazione e hanno chiamato il 112.

Nel frattempo si è attivata la macchina dei soccorsi, come previsto dalla normativa è stato chiamato l’addetto al defibrillatore (obbligatorio su tutti i campi dal luglio 2016) che ha predisposto l’apparecchiatura.

Fortunatamente nell’oratorio di Mezzana erano presenti un’infermiera, Rosita Romano, e una persona formata per utilizzare il DAE, l’addetto dell’oratorio Davide Forte: il calciatore è stato posizionato a terra, il defibrillatore è stato attaccato e la prima scarica è partita, riattivando il cuore che si era fermato. Il massaggio cardiaco ha fatto il resto, salvando la vita di questo quasi cinquantenne con la passione per il calcio che di lavoro fa l’addetto alla sicurezza a Malpensa ed è super controllato a livello fisico (ha fatto gli ultimi esami compresi di elettrocardiogramma sotto sforzo poche settimane fa).

L’ambulanza è arrivata nel giro di 15’, l’uomo è stato trasportato in ospedale a Legnano dove ha ripreso conoscenza: è ricoverato nel reparto di unità coronarica in terapia intensiva, sono ancora da verificare le cause dell’arresto cardiaco, saranno effettuati esami ed accertamenti nei prossimi giorni. Al suo fianco la moglie e i due figli, oltre all’appoggio dei tanti amici e compagni di squadra che non dimenticheranno mai quei momenti di paura.

«In 30 anni di calcio non mi era mai successa una cosa simile, un momento davvero tremendo – spiega Luca Fedeli, allenatore dell’Oss Mezzana A, uno dei primi ad accorgersi del malore -. L’hanno salvato il defibrillatore e il massaggio cardiaco. Oggi abbiamo capito quanto sia importante avere il DAE e saperlo usare. Fortunatamente è andata bene e il cuore di Nasser è ripartito. Voglio ringraziare l’infermiera che è intervenuta e il responsabile dell’oratorio in primis, ma anche i nostri avversari che hanno capito la situazione e hanno deciso insieme a noi di sospendere la partita».

«Innanzitutto voglio ringraziare le tantissime persone che hanno chiamato per sapere delle condizioni del mio giocatore – commenta Gabriele Baldini, presidente della società mezzanese (nella foto sotto con il giocatore che si è sentito male, Tawfik Nasser) -. Oggi ce la siamo vista davvero brutta. La differenza tra la vita e la morte la si deve ad uno strumento fondamentale che è stato molto discusso dalle società, ma che oggi salvato la vita a Nasser. Il defibrillatore è indispensabile, insieme ad una adeguata formazione degli addetti al primo soccorso. Non bisogna prendere con sufficienza i corsi e soprattutto serve tenere sempre a portata di mano il defibrillatore. Un ringraziamento particolare a Rosita e Davide per il preziosissimo aiuto. Al nostro “leone d’Egitto” un caldo in bocca al lupo per una pronta guarigione».

Tommaso Guidotti
tommaso.guidotti@varesenews.it

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Pubblicato il 08 Aprile 2018
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