Sulle villette di Crenna ora si riaccende la discussione

Il "caso" è finito su un giornale nazionale, il sindaco attacca: "Dov'era Legambiente?". La replica: "Sono anni che tentiamo di bloccare l'opera". Un caso iniziato nel 2007

Crenna generica

Dopo un certo dibattito nel 2015 e dopo l’uscita di pochi mesi fa, ora il “caso” delle villette sulla costa della collina di Crenna torna a far discutere.

Il sindaco Cassani parte lancia in resta, dopo l’articolo del quotidiano La Repubblica che raccontava la mobilitazione per fermare l’intervento edilizio.

«Premesso che il problema non sarebbe esclusivamente la visuale di qualche cittadino ma l’edificazione su questa splendida collina, considero stucchevole e insulso il tentativo a 11 anni (e tre amministrazioni dopo) dall’approvazione del Piano Attuativo e con il permesso di costruire già rilasciato dal Comune il fatto che si facciano delle petizioni» dice Cassani. «Perché questi signori che oggi si lamentano non hanno impugnato per tempo l’atto?»

A onor del vero, come ricordavamo nei giorni scorsi, una certa mobilitazione ci fu anche nel 2015, quando si chiese all’amministrazione Guenzani di intervenire per fermare il progetto. In ogni caso, ora la questione ha creato un po’ di irritazione in municipio, anche perché Cassani – come già per l’amministrazione Guenzani – fa ora i conti con un intervento nato in altro contesto. L’avvio risale al 2007, giunta Mucci, quando le scelte urbanistiche di allora, in mano a Forza Italia/PdL, venivano contestate anche dalla Lega, oltre che dal centrosinistra.

«In passato si è tentato più volte da più parti di bloccare l’opera, ma senza successo» dicono oggi da Legambiente. «Questo non significa che non si possa ancora evitare un disastro che a Crenna e a Gallarate nessuno vuole. Le due domande che le persone si pongono sono:” Perché proprio lì” e “ma dove, visto che lo spazio proprio non c’è”» (al centro della foto che apre l’articolo si riconosce l’area con terra smossa dove sorgeranno le nuove case).

Viene contestato l’impatto paesaggistico, l’architettura degli edifici (per farsi un’idea si può guardare le foto pubblicate sulla pagina Facebook del costruttore, anche se poi alcune cose sono cambiate), l’aspetto della sicurezza idrogeologica del versante della collina.

Fin qui, appunto, il dibattito tra sindaco e Legambiente. Quanto alle possibilità di intervenire evitando le costruzioni, rimane l’ostacolo dei diritti d’edificazione ormai acquisiti.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 04 Aprile 2018
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