Al Castello dei Missionari il prete che i narcos messicani vogliono morto

Venerdì 5 ottobre, alle 20.45 incontro organizzato dal Gim e dai Missionari comboniani con il candidato al Nobel per la pace padre Alejandro Solalinde

Avarie

Il Gim – Giovani impegno missionario e i Missionari comboniani organizzano per questa sera, venerdì 5 ottobre, a Venegono Superiore un incontro con padre Alejandro Solalinde, il prete minacciato di morte dai narcos del Messico e candidato al Premio Nobel per la Pace.

L’appuntamento è per le 20.45 al Castello dei Missionari di Venegono Superiore, in via della Missione 12.

Solalinde è un sacerdote cattolico che dal 2011 vive sotto scorta per il suo impegno contro i narcos e per aver denunciato la corruzione delle autorità pubbliche; un milione di dollari è la cifra che i narcotrafficanti sono disposti a pagare pur di vederlo ucciso.

Candidato al Premio Nobel per la pace, il prelato messicano racconta la sua storia nel libro “I narcos mi vogliono morto. Messico, un prete contro i trafficanti di uomini” (in dialogo con Lucia Capuzzi, Emi, pp. 176, euro 15,00, prefazione di Luigi Ciotti). Il volume, già tradotto in spagnolo e francese, è in corso di traduzione in croato.

L’impegno sociale di Solalinde ha suscitato l’interesse dei media americani: il New York Times ha lodato il suo «coraggio per aver denunciato crimini orrendi contro i migranti e la complicità delle autorità messicane». Il Los Angeles Times l’ha definito «uno dei più importanti avvocati per i migranti», mentre per Usa Today è «un combattente prete cattolico che ha sfidato i cartelli della droga e la polizia corrotta per proteggere i migranti».

Per questo motivo un giorno si è fatto anche arrestare e mettere in carcere in segno di solidarietà con gli immigrati «irregolari».

L’incontro è aperto a tutti.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Ottobre 2018
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