L’inventore del bosco incantato: “Me ne vado, non scolpirò più a Cerro“

L’annuncio con un post su facebook: “Invitato a non più realizzare altre sculture“. Levata di scudi sui social tra cui anche il sindaco

Avarie

Arrivano da ogni parte della provincia, ma anche da Milano e dalla Svizzera per entrare nel bosco incantato, che presto non avrà più altre sculture (nella foto, una delle ultime realizzate: l’elfo col fungo).

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Opere che da anni rappresentano un’attrazione per Cerro minuscola località montana di Cocquio Trevisago avvolta in selve castanili secolari e faggeti dove Sergio Terni, scultore per passione, ha annunciato di non proseguire più il suo percorso artistico fatto di maghi, streghe e fantastici animali fatti di tronchi scolpiti.

Almeno, non più qui.

L’annuncio è arrivato mercoledì sera con un laconico post su facebook.

«Sono lo scultore che ha realizzato le opere sul Sentiero n°317 al Cerro di Caldana. Nel corso di questi anni la mia volontà è stata di offrire le mia arte per valorizzare e donare qualcosa di bello al mio paese. Il riscontro è stato positivo tanto da attirare molteplici visitatori anche da fuori provincia.
Purtroppo questo turismo è stato vissuto da alcuni come una nota negativa, tanto da essere stato invitato a non più realizzare altre sculture. Da parte mia non posso che scusarmi per il disagio creato, non era mio volere e pertanto non mi sento di continuare a realizzare nuove sculture su questo Sentiero. Ringrazio tutte le persone che mi hanno sostenuto, incoraggiato e apprezzato in questi anni e vi saluto».

Chi ha redarguito Sergio Terni? E perché? Il diretto interessato non vuole per il momento intervenire, limitandosi a confermare quanto scritto sulla pagina del paese: «Non voglio creare altro clamore su questo episodio».

Però le sculture di Cerro rappresentano uno dei luoghi più gettonati di queste settimane da cui il Paese esce dal lockdown perché sono visitabili gratuitamente, alla portata di tutti e facilmente raggiungibili. Ma la frazione di Cerro è particolarmente raccolta e con un solo parcheggio disponibile con poche decine di posti auto a disposizione dei turisti che rapidamente saturano ogni spazio disponibile causando in alcuni casi disagi ai residenti e nei giorni scorsi sono fioccate le contravvenzioni.

Un problema noto in Comune tanto che i cittadini del piccolo borgo sono stati invitati sabato mattina a una riunione nel centro borgo per “valutare le possibili proposte per evitare assembramenti e parcheggi selvaggi”, si legge nell’invito del Comune dove si fa riferimento a due principi che in questo contesto rischiano di confliggere, vale a dire il diritto di conoscere e frequentare i luoghi garantendo però “la tranquillità dei residenti”.

Proprio quest’ultimo punto rappresenta probabilmente il motivo di conflitto con lo scultore attorno al quale nelle ultime ore si è rapidamente resa tangibile una levata di scudi rappresentata da centinaia di commenti sui social che chiedono a Sergio Terni di tornare sui suoi passi.

Tra chi si schiera al fianco di Terni c’è anche lo stesso sindaco Danilo Centrella, all’oscuro del post ma che si dice apertamente «al fianco di Sergio, dal momento che oltre ad essere bravissimo, lo reputo un vero e proprio volontario, alla stregua di tanti che si battono per rendere più bello e accogliente il proprio paese. Gli parlerò, ma già adesso assicuro di sostenere il suo percorso».

Per i prossimi mesi il sindaco ha fatto sapere che verrà asfaltata nuovamente proprio la strada che porta al Cerro e non si esclude che verranno potenziati anche i posti auto lungo la via di accesso al paesino.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Giugno 2020
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