Come è nato il progetto di “geoparco” per valorizzare la ex cava Rusconi di Morosolo

I lavori al nuovo sentiero tra Groppello e Morosolo sono quasi ultimati. L'architetto Alessandra Galli ripercorre le tappe che hanno portato al recupero dell'area dove una volta si estraeva marna calcarea

Il progetto di un "geoparco" per valorizzare la ex cava Rusconi di Morosolo

I lavori sul sentiero che porta alla ex cava Rusconi, tra Morosolo e Groppello, sono quasi ultimati.

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Un “nuovo” sentiero da Morosolo a Groppello, passando dalla ex cava Rusconi 4 di 15

Il Parco del Campo dei Fiori, in collaborazione con la Proloco di Casciago, ha chiesto a chi vive in quella zona di fornire informazioni sulla storia dell’insediamento dal quale si estraeva marna la geologa/guida naturalistica Donatella Reggiori al numero 334 9569679 o via mail donatellareggiori@gmail.com oppure contattare la maestra della scuola primaria di Morosolo Cristina Carcano 347 3066274 cri.carcano@iCloud.com).

Nelle prossime settimane i bambini e gli alunni delle scuole di Casciago e Morosolo visiteranno la ex cava e osserveranno i lavori portati a termine.

Grazie al contributo dell’architetto Alessandra Galli ripercorriamo alcune tappe che hanno portato al risultato odierno:

Nel 2011 gli architetti Alessandra Galli, Alberto Bertolini e Marco Priore presentarono presso il Comune di Casciago il progetto di recupero della “ex cava dismessa Rusconi”, ora di proprietà Colacem, per la creazione di un “Geoparco”. Presenti l’allora sindaco di Casciago, Beniamino Maroni, l’assessore all’Urbanistica Geom. Dario Zanetti, la responabile dell’ufficio tecnico  architetto Silvia Ricardi, il geologo Paolo Granata, il presidente dell’Ente Parco Campo dei Fiori Giuseppe Barra, il direttore del Parco Giancarlo Bernasconi, gli architetti Carozzi e Cassani e i rappresentanti dello Studio Mazzucchelli incaricato di redigere il Pgt di Casciago.

L’idea venne accolta con favore e inserita nel PGT di Casciago con la possibilità di sfruttare a fini didattici-turistici la cava non attiva e di interesse geologico e di valorizzare una rete di percorsi che permettano di accedere anche agli altri elementi rilevanti nei pressi della Grotta di Ponte Artù (tra gli altri la Cascata del torrente proveniente dal Fontanone di Barasso e il mulino Artù a Barasso). Lo stesso Comune di Casciago aderì sempre nel 2011 al Sistema Turistico “Varese Land of Tourism” in qualità di soggetti partecipanti e promotori al PUBBLICO INVITO ALLA PRESENTAZIONE DI PROGRAMMI DI SVILUPPO TURISTICO (dgr 5255/2007) con il progetto del Geoparco e un esteso progetto di recupero dei Sentieri.

Il progetto prevedeva il recupero della cava sita al confine tra i comuni di Casciago e di Groppello nella Provincia di Varese, lungo la valle del torrente Tinella. L’accesso avviene attraverso Morosolo (località Ponte Artù) o da Oltrona al Lago. Il versante cavato risulta ancora visibile anche se parzialmente nascosto dalla vegetazione. Interessantissima la successione stratigrafica come già riportato nello Studio di fattibilità di ripristino cava di Groppello – Comune di Casciago- da Idrogea servizi s.r.l. nel Dicembre 2006. Presenti formazione della maiolica con affioramenti nella Valle del Tinella di età Giurassico Superiore – Cretaceo Inferiore. Scaglia Rossa di età Cetaceo Inferiore che costituisce quasi interamente lo spaccato di cava. Flysch del Varesotto, sedimenti terrigeni che affiorano alla sommità della cava di età Cretaceo Superiore, costituito da alternanze di calcari e peliti. Depositi quaternari di origine glaciale, fluvioglaciale e alluvionale.

Obiettivo era dimostrare come una cava che ha la caratteristica di un forte impatto ambientale sul territorio può essere trasformata in un sito rinaturalizzato. Luogo che può diventare meta di turisti e delle scuole per le visite naturalistiche dove si possono mostrare i risultati e la riambientazione della flora nonché della fauna sia stanziale che di passaggio.

Colacem di Gubbio, proprietaria della ex cava di Groppello, ha già recuperato in passato la ex cava di argilla “Lustrelle” nel Comune di Cutrofiano (LE), un Parco di 12 ettari, dove sono visibili vari strati geologici, di origine marina, alcuni straordinariamente ricchi di fossili. http://www.japigia.com/parcodeifossili/

L’architetto Marco Priore, allora studente del Politecnico di Milano, con una Tesi di Laurea (A.a. 2010-2011) dal titolo “Narrativescape nel paesaggio tra natura e cultura” (Relatore Prof. Paolo Mestriner) su indicazioni dello Studio di Architettura Bertolini e Galli approfondì l’argomento con numerose ricerche e raccolse diverse interessanti interviste.

Il progetto nasceva dall’idea di sviluppare un’indagine territoriale, scomporre su diversi livelli il paesaggio geografico, visivo per soffermarsi sulle potenzialità di un elemento invisibile: il paesaggio mentale. La finalità era raccogliere i racconti della collettività, voce della memoria storica dello spazio che ci circonda. Tali racconti hanno permesso di assegnare a semplici spazi un valore ed un significato riconosciuto da una cultura non più visibile. Quindi percorrere i sentieri, camminare come azione fisica e concettuale per riappropriarsi della natura e della storia. L’indagine sociale consisteva nelle interviste, lo scopo era di riscoprire gli itinerari pedonali legati alle vecchie vie del lavoro che in passato venivano abitualmente percorsi e che oggi sono stati abbandonati o sono scomparsi, avviluppati dalla vegetazione.

Un tempo i boschi delle Valli del Varesotto erano il teatro delle camminate di un gran numero di persone che si spostavano per motivi di lavoro, religiosi o ludici. Dal lago si risaliva per andare verso il mercato di Varese, per raggiungere le fabbriche. Si risaliva verso Santa Maria del Monte e il Campo dei Fiori per fare legna, per raccogliere narcisi nei prati fioriti. Da Varese si scendeva al Lago per acquistare il pesce. Di tutto questo ora rimane solo la memoria storica riservata ad alcuni anziani. Il nostro paesaggio è il prodotto del tempo, della storia della natura e della storia dell’uomo. Può essere considerato come deposito, magazzino di storie avvenute e di fatti. Il nostro compito sarà di ascoltare e raccogliere gli aspetti significativi, estrapolare le tracce della memoria storica. Coinvolgere le Associazioni di volontariato (in primis il Club Alpino Italiano di Varese), Le Pro Loco, le Aziende Agricole e le Scuole è fondamentale con il fine di “adottare e riscoprire dei sentieri”, invitando i ragazzi e le famiglie a camminare, a riscoprire il territorio e a raccogliere la memoria storica che altrimenti andrebbe persa.. Questo era l’Obiettivo del Progetto Sentieri nato già nel 2008

L’idea venne accolta con favore e la Scuola Primaria “A.Manzoni” di Morosolo in cordata con la Scuola dell’Infanzia di Lissago “A.M. e G.B. Dall’Aglio e del Centro Culturale Lissago Schiranna coinvolse già allora alunni e famiglie per raccogliere testimonianze preziose, anche in occasione delle iniziative come l’Agrifest a Casciago e a Varese.
https://www.varesenews.it/2013/05/torna-agrifest-morosolo-festeggia-la-natura/59416/

Con piacere lo studio di Architettura Bertolini e Galli e l’Architetto Marco Priore hanno visto nascere il primo sentiero di un progetto più ampio proposto 10 anni or sono grazie all’interessamento dell’attuale amministrazione di Casciago, del sindaco Mirko Reto, del Parco Regionale Campo dei Fiori e della Pro Loco di Casciago.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Settembre 2021
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