I Genesis (al completo) e il delitto nella nursery

I giochi di parole saranno una caratteristica continua nei loro testi

50 anni fa la musica

Una bambina gioca a croquet… con la testa di un bimbo, mentre una nurse con pattini e frustino accorre. Sebbene già Trespass promettesse bene, è con Nursery Cryme (gioco di parole da Nursery rhyme) che i Genesis cominciano davvero il loro percorso: sono arrivati Steve Hackett e Phil Collins, e la formazione storica è al completo. La loro strana poetica è ben descritta appunto dall’iniziale Musical box, brano simbolo del gruppo che ispira la copertina: una bambina decapita accidentalmente un coetaneo e, quando tornata in camera fa partire il suo carillon, lui si ripresenta, invecchia di colpo e tenta di sedurla; il rumore causa l’arrivo della nurse che distrugge il carillon ed il fantasma del bimbo. Se a Musical box aggiungiamo il mito di Ermafrodito in The Fountain of Salmacis ed altri testi, vediamo come effettivamente diventi personale l’approccio del gruppo, che consente poi loro di sfruttare scenograficamente questi spunti in special modo con i famosi costumi di Peter Gabriel. Come altri gruppi prog, l’Inghilterra fu piuttosto lenta nell’apprezzarli – non entrò del tutto in classifica salvo arrivare al 39.mo posto tre anni più tardi – mentre l’Europa ci arrivò prima: in Belgio e Olanda ai primissimi posti; in Italia appena dietro ma con subito un tour che inaugurò un sostegno duraturo nel tempo.

Curiosità: il Giant Hogweed, del cui ritorno si parla nel pezzo che chiude la prima facciata, è una pianta: l’Heracleum Mantegazzianum, in italiano Panace di Mantegazza, dal nome dell’antropologo lombardo a cui fu dedicata da due botanici francesi. E’ tossica e pericolosa e si diffonde molto velocemente, anche se non da minacciare la razza umana come descritto ironicamente nella canzone dei Genesis…

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Pubblicato il 28 Ottobre 2021
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