Il consiglio comunale di Busto Arsizio guidato dalle donne, al via l’Antonelli Bis

Laura Rogora prima Presidente donna del Consiglio Comunale di Busto Arsizio insieme a due vice (Cozzi e Verga), incompatibilità per Patrizia Testa e Matteo Sabba. Il sindaco chiede coesione e spinge sull’ospedale unico

Si è aperto nel segno della parità di genere, martedì 9 novembre, il primo consiglio comunale del secondo mandato di Emanuele Antonelli alla guida di Busto Arsizio. Aperto dal consigliere anziano (ma solo per le preferenze accumulate) Alex Gorletta e preceduto da un momento di raccoglimento tributato alla memoria di Christian Tallarida, il nuovo consiglio è già nella storia per aver eletto il suo primo presidente donna, Laura Rogora. Oltre al giuramento del sindaco e l’ufficializzazione delle nomine assessorili, sono poi stati indicati indicati i nomi dei capigruppo e si è votato in merito all’incompatibilità dei consiglieri Patrizia Testa, Matteo Sabba e Giuseppina Lanza.Primo consiglio comunale a Busto Arsizio

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Incompatibilità di Testa e Sabba, tutto ok per Giuseppina Lanza

«A seguito dei dubbi espressi a mezzo stampa- dichiara il segretario generale Domenico d’Apolito – sulla loro incompatibilità al ruolo di consiglieri, Patrizia Testa e Matteo Sabba si sono presentati sollecitandomi ad esprimere un parere sulla questione. È stata poi aperta una procedura ufficio anche per Lanza”. Il segretario ha poi spiegato di aver rivelato una potenziale incompatibilità per i due consiglieri di maggioranza. Testa è infatti presidente della Pro Patria, che ha in essere una convezione con il Comune sull’utilizzo dello stadio Speroni; invece Sabba, oltre ad essere presidente del Distretto Urbano del Commercio, è presidente dell’associazione BB3.0, a cui è stato affidata la gestione del bene pubblico che è il chiosco del Parco Comerio.

Nessun problema invece per Giuseppina Lanza: le verifiche hanno infatti escluso ruoli di dirigenza nelle società pubbliche Alfa e gruppo CAP della consigliera eletta nella lista dei Riformisti. Il consiglio approva a maggioranza il parere del segretario: Testa e Sabba quindi dovranno, entro dieci giorni, rimuovere la causa di incompatibilità per svolgere il ruolo di consiglieri. «Prendo atto delle regole e rimuoverò questa mia duplice veste – dice Testa- mi spiace solo non poter dare il massimo per le due cose che amo di più, la Pro Patria e la città di Busto. Sarà una scelta sofferta, ma è giusto attenersi alle regole».

I capigruppo del nuovo consiglio comunale di Busto Arsizio

Poche sorprese per quanto riguarda i capigruppo: partendo dalla maggioranza, a guidare la delegazione della lista civica Antonelli Sindaco sarà Marco Lanza, per la Lega c’è Alessandro Albani, per Fratelli d’Italia Luca Folegani e per Forza Italia Orazio Tallarida. Nell’opposizione, Maurizio Maggioni guiderà il Partito Democratico, Gigi Farioli i suoi Civici, Liberali, Popolari e Riformisti. Rimangono solo i mono-gruppi di BAC con Gianluca Castiglioni e di Progetto in Comune di Santo Cascio.

Il discorso del sindaco di Busto Arsizio

Antonelli inaugura il suo secondo mandato ricordando gli anni passati e prospettando altri cinque anni di sfide: “I miei primi cinque anni sono stati fecondi ma purtroppo resi complessi dalla pandemia. Adesso dobbiamo andare avanti sul percorso che ci siamo prefissati, nel segno di una progettualità comune verso crescita, inclusione e sostenibilità, portando a termine progetti iniziati e imponendo nuovi obiettivi per il futuro. Mi immagino una città attrattiva, attenta a bisogni di tutti, sostenibile secondo il PNRR, nell’ottica di migliorare la qualità di vita dei cittadini. Per fare tutto questo dobbiamo lavorare per ribaltare il dato sull’astensionismo, avvicinando i giovani alla buona politica. Le sfide sono tante, noi dobbiamo essere bravi a non perdere occasioni. Invito quindi tutte le forze politiche a lasciare a casa divisioni ideologiche, concentrandosi su ragionamenti costruttivi sui quali poter creare collaborazione”. Su questo, il sindaco fa poi un riferimento all’ospedale unico, dicendo di “ascoltare il grido di dolore che arriva dai medici. Se durante la pandemia li abbiamo considerati eroi, adesso è il momento di testimoniare concretamente questa riconoscenza”. Infine, ringrazia “tutti i consiglieri che si sono messi al servizio della città, così come tutti i non eletti. Un augurio poi ai volti nuovi: mi aspetto tanto da voi in termini di idee ed entusiasmo. Busto e il suo consiglio siano protagonisti per i prossimi cinque anni”.

L’elezione di Laura Rogora

Il primo a proporre una candidatura è il capogruppo del PD Maurizio Maggioni: «Cogliendo l’invito del sindaco a rigettare bracci di ferro politici, credo che un organo plurale come il consiglio debba essere affidato ad un presidente in grado di rappresentare tutte le forze politiche. Proponiamo quindi Valentina Verga, che ha già dato prova delle sua capacità negli scorsi cinque anni da consigliere e che riteniamo funzionale nel creare condizioni di accordo funzionale tra tutti». Dopodiché, Orazio Tallarida ha proposto Rogora, come scelta “coraggiosa, vincente e di cambiamento”. Dopo un breve battibecco tra Farioli e Antonelli e la sospensione della sessione su proposta di Santo Cascio per permettere ai capigruppo di confrontarsi, i freddi numeri hanno la meglio: Laura Rogora è eletta presidente con 16 voti a suo favore su 25 votanti, diventando così la prima donna eletta a Presidente del Consiglio Comunale di Busto Arsizio. Quella della presidenza del consiglio comunale è una squadra tutta al femminile: come vicepresidenti, sono state infatti elette Claudia Cozzi (FDI) e Valentina Verga (PD).

«Saluto e ringrazio tutti per la fiducia – dice una quasi commossa Rogora – e Valerio Mariani, che con capacità ed equilibrio ha ricoperto con uno stile che apprezzo questa carica prima di me. Con l’ausilio del segretario appronterò i lavori del consiglio con attenzione, invitando a consiglieri ad evitare di enfatizzare le differenze esistenti per facilitare la comprensione da parte del cittadino. Dobbiamo andare oltre al compitino: i cittadini devono essere coinvolti nelle scelte del PNRR, e il nostro compito è quello di portare la politica fuori dal palazzo, essere punti di riferimento per la cittadinanza. Su questo solco, invito il sindaco Antonelli e deporre la medaglia di bronzo che Busto si è conquistata per il suo ruolo nella Resistenza. Il 25 aprile 1945 eravamo i primi a dare al mondo la notizia della liberazione dell’Italia. Per questo dobbiamo essere orgogliosi, e noi amministratori siamo chiamati a consolidare questa importante testimonianza. Oggi la sfida non è la guerra, ma il Covid: che la medaglia sia stimolo verso un impegno diffuso per il bene della città. Esprimo la mia felicità per la sensibilità dell’amministrazione verso le pari opportunità, sensibilità che ha permesso a tante donne come me di avvicinarsi alla politica. Infine, vorrei parlare ai giovani, cercare di dargli l’ambizione giusta e credere in loro, nei loro talenti e passioni. Spesso si affacciano al mondo e non trovano risposte, sta a noi dargli spazio per chiedere e proporre».

Le mascherine rosse contro la violenza sulle donne

A chiudere la prima seduta il messaggio di Isabella Tovaglieri, da tempo impegnata sul fronte della lotta contro la violenza sulle donne. Le mascherine rosse indossate dai consiglieri, infatti, sono state donate dalla consigliera leghista ed eurodeputata in vista dell’avvicinamento della giornata contro la violenza di genere e per ricordare l’impegno dell’associazione locale Eva Onlus.

 

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Pubblicato il 10 Novembre 2021
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