Il canile di Varese e i suoi “cani da favola”
Sono i protagonisti del calendario 2023 creato da Lega del Cane Varese. Un modo per sostenere la struttura, mostrare la bellezza e uscire dagli stereotipi
Simpatici e giocherelloni, pieni di carattere e – perché no – anche eleganti. Sono i “cani da favola” protagonisti del calendario 2023 della Lega del Cane, a sostegno del canile di Varese.
Il simbolo che li rappresenta un po’ tutti potrebbe essere Deville, un cagnolone dal carattere apparentemente non facile, un “principe da scoprire”. E allora l’accostamento da favola che compare è immediato: “Tu chi vedi, la bestia o il principe?”, chiede il suo ritratto nel calendario.
«Quando si passa del tempo con Deville si capisce che c’è un mondo dietro: un cane dolce, che ha bisogno di attenzioni ma poi dà attenzioni» dice Alice Belluzzi, alla presentazione del calendario alla Ubik di Varese. «Pensate: quando una nostra volontaria era incinta, lui è stato il primo ad accorgersi che lì c’era un bambino».
Il calendario è proprio un modo di andare oltre i luoghi comuni: «Non li vogliamo fotografati nei box, nelle reti» dice Chiara Bracale, fotografa professionista che ha curato gli scatti. «Non vogliamo impietosire: chi guarda quelle foto deve vedere un bel sorriso. È un modo anche per uscire dal pensiero che sono povere creature da salvare, per mostrare invece la loro bellezza».
«Quando entrano in canile non hanno quella espressione che c’è nelle foto» ha ricordato ancora Belluzzi nel suo intervento alla presentazione.
In sala alla Ubik c’è anche Bela, «arrivata dall’Albania, passata da Roma, arrivata poi a Varese con un affido mal organizzato» ricordano i volontari. «Grazie alla collaborazione con la Polizia Locale è stata inserita in canile e ha trovato una famiglia». Per altri cani – come il “principe” Deville – sono stati pensati anche i progetti di adozione a distanza, che permette di curare e dare dignità ai cani in struttura.

Il calendario sostiene l’attività del canile di Varese, che purtroppo (è noto) soffre di una collocazione molto periferica, in luogo poco piacevole, esposto anche al rischio idrogeologico. «La nostra non è purtroppo come immagine una struttura accogliente. Loro poi riescono a essere sereni e tranquilli grazie all’attenzione e l’amore dei volontari: senza di noi non potrebbero trovare una nuova casa» ha continuato Belluzzi.

«Come Lega del Cane ci siamo impegnati per un progetto e ad assumere persone per la gestione» ha ricordato Alessandra Calafà. Per i volontari e per i dipendenti è importante avere un luogo dignitoso ed è in questo che ci si sta muovendo, con un progetto già allo studio.
Anche l’assessore Nicoletta Sammartino ha auspicato «un canile che sia bello per gli animali, per chi ci lavora, per i volontari, anche per i visitatori». C’è da sperare che il ruolo pubblico e l’impegno del volontariato possano un giorno riuscire a incontrarsi.
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