“Non affittate agli stranieri”, nuova causa contro il Comune
Le associazioni “Farsi Prossimo” e “Avvocati per niente” hanno presentato un nuovo ricorso “senza vizi di forma, ora la sentenza sarà sul contenuto”. Udienza il 28 ottobre
“Non affittate agli stranieri”, la questione torna in tribunale, un’altra volta. La polemica sulle dichiarazioni dell’assessore Cristiano Borghi, pubblicate più di un anno fa sul giornalino comunale di Gerenzano, non è ancora finita. Le associazioni Farsi prossimo e Avvocati per niente, le stesse che hanno vinto la causa contro il comune di Tradate sul bonus bebè, hanno presentato un nuovo ricorso contro il comune di Gerenzano, sempre basandosi sul fatto che quelle frasi sarebbero razziste e discriminatorie.
Il giudice del tribunale si era già espresso nel mese di agosto, ma non aveva emesso una sentenza, dichiarando il ricorso inammissibile per una questione di forma, non di sostanza.
In pratica alcune persone non avevano diritto di presentare il ricorso. Così le associazioni Farsi prossimo e Avvocati per niente hanno rifatto tutta la documentazione e hanno ripresentato il ricorso, basandosi sulle stessa richiesta: le frasi pronunciate dall’assessore Borghi sarebbero discriminatorie. «Si era fermato tutto per una questione procedurale, non di merito» commenta l’avvocato Alberto Guariso.
Dopo quella decisione del giudice, l’amministrazione comunale di Gerenzano, in un comunicato a firma dello stesso Cristiano Borghi e del vicesindaco Pierangela Vanzulli, avevano parlato di “assoluzione”. Ma l’avvocato non è d’accordo: «È una questione squisitamente processuale che non ha nulla a che vedere con la pretesa "assoluzione" di cui l’amministrazione ha parlato in alcune dichiarazioni».
«Nel nuovo giudizio – precisa Guariso – la questione, secondo noi, è superata per il fatto che ad agire sono solo le associazioni che, in quanto tali, sono per legge abilitate a rappresentare i soggetti che da una dichiarazione come quella rilasciata dall’assessore Borghi possono subire un pregiudizio. È questo che abbiamo sottoposto all’esame del Giudice: certo è che il nuovo giudizio sgombra il campo da questioni processuali e consentirà di affrontare finalmente la sostanza della questione».
Ora, la causa non dovrebbe più contenere vizi di forma. L’udienza è prevista per il 28 ottobre e il giudice ordinario del tribunale di Milano, una volta ascoltate le parti, potrebbe già emettere una sentenza: le frasi pubblicate dall’assessore Borghi, in cui indicava ai gerenzanesi di non affittare agli immigrati, sono discriminatorie e razziste?
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