Caso Uva, il sindaco precisa: “Mai contattato dalla famiglia”

In merito alle lettera aperta diffusa ai mezzi di informazione da Andrea Civati e Luigi Manconi vorrei fare delle precisazioni.

Mi rendo conto che il giovane Civati e il meno giovane senatore Manconi cerchino di farsi facile pubblicità in merito alla triste vicenda legata a Giuseppe Uva. Se infatti fossero stati così interessati a un mio intervento facilmente avrebbero potuto contattarmi o inviarmi una lettera anziché spedirla alle testate giornalistiche.

Oltreciò, gli stessi dicono cose non vere. Non mi sono mai rifiutato di incontrare la sorella di Giuseppe Uva perché la stessa non mi ha mai chiesto un incontro. Altrimenti, come ogni giorno parlo ed incontro i cittadini che mi contattano, altrettanto avrei fatto con lei.

E’ altresì strumentale cercare di fare un processo di questo genere sui giornali prima che nelle competenti sedi. Entrambi i firmatari della lettera appartengono a partiti politici che hanno fatto del giustizialismo e della difesa della magistratura una delle loro poche bandiere. Credo quindi che occorra innanzitutto aspettare con serenità la valutazione dei giudici. Questi risultano essere stati incaricati di esaminare la faccenda e sicuramente daranno la risposta più corretta. A meno che i due firmatari, smentendo la loro origine e la loro dichiarata “propensione” giustizialista non pensino che sia più opportuno fare un processo sui giornali e in pubblico.

Io non li seguirò. Sono garantista, ma credo di essere rispettoso della magistratura e serio.

Un’ultima considerazione. Nessuna responsabilità morale possono gli stessi pensare di addebitarmi. Ho firmato il Tso su richiesta esplicita avanzata da un medico e non avrei potuto sottrarmi. Forse qualche responsabilità morale e non solo può essere rivolta a chi predica il rispetto nei confronti della magistratura ma poi propone solo processi mediatici.