Identità e domesticità: le sfide del design d’interni per il XXI secolo

Incontro pubblico presso ArredoeCasa a MalpensaFiere: presentato anche il concorso "La casa della terra dei laghi", volto a ricreare uno stile proprio per l'area prealpina lombarda

È stato un vero excursus di storia (recente) dell’arte quello che Cinzia Pagni e Alberto Maria Prina hanno proposto al pubblico intervenuto alla conferenza dal titolo "Identità e domesticità: nuovi trend nell’arredo della casa e dell’albergo" a MalpensaFiere, nell’ambito delle manifestazioni promosse da ArredoeCasa 2005. L’incontro voleva anche introdurre il concorso "La casa della terra dei laghi" che ArredoeCasa sta lanciando proprio in questi giorni, come ricordato nella presentazione dal direttore di MalpensaFiere Paolo Provasoli. «Pagine importanti di storia dell’architettura sono state scritte sui laghi lombardi tra il Settecento e il primo Novecento» ha detto Provasoli.

Prina ha incentrato la sua relazione sulla "rinascita" del design a partire dagli anni ’70, dopo decenni di ostracismo dovuto al prevalere delle tesi funzionaliste, secondo cui un oggetto era bello solo se rispondente in modo adeguato alla funzione per cui era concepito. Passata la sbornia del razionalismo, la nuova generazione di designer seguita agli anni Settanta ha cambiato tutto, persino la disposizione dei locali nelle case – dalla classica divisine delle stanze per funzioni alla situazione più moderna e indistinta, con soggiorni ampliati, fino all’"eresia" della "liberazione" della cucina dal suo ruolo tradizionalmente ristretto. Tra i materiali che i designer hanno amato e utilizzato per le loro creazioni, la pelle è molto significativa: e proprio ad essa è stata dedicata una mostra all’ingresso dei padiglioni di MalpensaFiere, dal titolo "La pelle del design".

Cinzia Pagni ha invece ripercorso l’evoluzione del concetto di domesticità negli alberghi, ovvvero l’arte di far sentire a casa l’ospite. Dalle soluzionni classiche ottocentesche, auliche, austere e pesanti, quando non pacchiane, per il gusto odierno, si è passati via via all’"ottica Hilton" – catene di alberghi sempre identici in qualsiasi posto del mondo, un po’ come i MacDonald’s fino a pochissimo tempo fa. Superata (fortunatamente) anche questa fase, oggi la fantasia si sbizzarrisce, in un tempo in cui da parte delle clientele c’è desiderio di tecnologia – il pc connesso a Internet per l’uomo d’affari, ad esempio – ma  anche di personalizzazione degli ambienti; e non mancano oggi gli alberghi in cui ogni stanza è arredata diversamente, pur nel rispetto di uno stile di fondo.

Ancora Prina ha osservato, concludendo, che, come le caratteristiche del paesaggio, la lingua o la cucina, anche la tipologia edilizia definisce un territorio, ne segna l’identità («quando vai in Provenza, capisci subito dove sei: basta guardare le case»). Per identificare la "terra dei laghi", la regione subalpina lombarda, occorre dunque studiare uno stile, che potrebbe riprendere quello delle ville signorili del passato, oppure essere totalmente nuovo; l’importante è però che sia specifico e che impronti di sè in futuro un territorio, per essere ricordato come legato ad esso. Ai designere e agli architetti partecipanti al concorso "La casa della terra dei laghi" il compito non facile di dare il "la" a questo stile "territoriale".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Marzo 2005
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