«Bisognava affrontare il tema della precarietà»

La tensione a Malpensa non è finita con la firma dell’accordo tra Sea e sindacati. Secondo la Filt-Cgil di Varese, nell’assemblea tra le sigle sindacali ed i lavoratori, tenutasi ieri, venerdì 26 febbraio, il dato che risalta è la netta contrarietà di parte dei lavoratori all’accordo firmato da tutte le sigle sindacali dei trasporti, tranne la stessa Filt-Cgil di Varese, e Sea. Secondo Ezio Colombo, della segreteria provinciale della Filt, infatti, nella riunione tra i sindacati e i vertici Sea, alla quale ha preso parte anche il Comune di Milano, maggiore azionista della società che gestisce gli scali di Linate e Malpensa, «non si sono affrontati i temi che realmente toccano i dipendenti che lavorano nello scalo varesino. Sea ha rifiutato il confronto sul tema del precariato e del lavoro interinale, per noi gli aspetti più importanti sul tavolo, senza i quali qualsiasi tipo di intesa non ha senso. In questo modo si rinviano i problemi, non si risolvono».

In una nota della segreteria di Filt-Cgil si legge inoltre che «l’accordo siglato ieri non affronta i reali problemi oggi presenti in aeroporto e che sono alla base del disagio presente tra le lavoratrici e i lavoratori che hanno dato origine alle mobilitazioni spontanee dei giorni scorsi. Non condividiamo il fatto che non si sia stato affrontato il nodo della precarietà dei 700 giovani lavoratori che da troppo tempo attendono risposte certe per il loro futuro occupazionale. La loro presenza è indispensabile sul fronte dell’organizzazione del lavoro per rendere più sicure ed efficiente l’aeroporto. Pertanto la segreteria della Filt ritiene importante continuare il confronto nei prossimi giorni e promuovere tutte le iniziative che consentano di conseguire gli obiettivi che anche oggi i lavoratori hanno ribadito in assemblea».