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“La Comunità Maria Oasi della Salute di Padre Albino”

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22 Gennaio 2012

Gentile direttore, sulla collina dell’altopiano fra la via Baggiolini e la via Baccelliere, vicino alla torretta del 600, c’è la Cascina Marinona che in parte, alcuni decenni fa, fu lasciata in eredità ai “frati Camilliani” e subentrò la “Comunità Maria Oasi della Salute” con “Padre Albino”, reduce da missioni in Indocina e problemi di salute; pur con una certa età, è sempre un piacere parlare con lui, molto lucido, attivo, deciso ed “alla buona”, che mi ha autorizzato a dire qualcosa in merito e in particolare che iniziò dedicandosi a malati, anche terminali, di Aids, poi accolse vari emarginati e poveri, con diversi problemi e bisognosi di urgente aiuto, cure e attenzioni, fornendo subito intanto un tetto, un piatto caldo di minestra e un pezzo di pane, arrivando fino ad alcune decine di ospiti, anche in container mentre ora sono mediamente una quindicina.
Avvalendosi, a più riprese, prevalentemente o esclusivamente, di propria mano d’opera, incominciarono le restaurazioni interne ed esterne del caseggiato, di  buona fattura per l’epoca e dell’area circostante, giunte a buon punto tanto da insediare, al piano terra, lo spazio per una “Chiesetta”, consacrata dal Vescovo, abbastanza capiente e frequentata per sue messe la domenica pomeriggio, o festive mentre ai primi di settembre viene organizzata una festa, con musica, gastronomia, lotteria e pesca di beneficenza.
Notevole il fatto che, “ho scoperto”, è tutt’ora “un frate amanuense”, con un’infinità di pagine raccolte in “agende”, che porta sempre con sé, scritte con caratteri tanto piccoli quanto perfetti e “stile classico”, sulla linea, che sembra stampato, di cui mi ha detto che stanno provvedendo a “digitalizzare”, evidentemente con l’intento di fare una edizione libraria, che si può immaginare sarà quanto mai interessante, come uno di quei ricchi e preziosi “manoscritti”, carico di specificità che potranno quindi essere disponibili, trovando sicuramente risvolti curiosi e riflessioni molto singolari e significative di vita vissuta, trasparendo continuamente “perle di saggezza sopraffina”, espresse e rese da un “personaggio” dotato di sani principi, semplicità, essenzialità e schiettezza.
In ogni caso è sempre possibile “andare a trovarlo”, verificandone l’unicità, con rara agilità mentale e acume intellettivo, coltivate “nel nome e rispetto del Supremo”, a disposizione laddove le istituzioni “non arrivano in tempo”, soprattutto appunto se non supportate da certe iniziative, oltre il volontariato, lasciando impronte che possono solo accrescere consensi e ringraziamenti che, per l’opportunità che ci dà, vanno rinnovati anche a tutta la redazione di varesenews, con tanti saluti.

Valter Abele Zaccuri

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