La cura
21 Dicembre 2025
Caro Direttore, in questi tempi tempestosi nei quali siamo bersagliati da notizie sempre più allarmanti, mi sono fermata a riflettere sulle vicende riguardanti la sanità. Ho fatto parte di questo mondo sino al mio pensionamento ed oggi voglio condividere con tutti una vicenda che mi ha profondamente toccato il cuore e penso possa far riflettere alla luce di quanto accade oggigiorno. Una notte, durante il turno di guardia in ospedale vengo chiamata in oncologia per uno stato di agitazione che non permetteva al paziente di dormire ed agli altri degenti di riposare. A prima vista sarebbe bastato un sedativo a risolvere la situazione. Ho voluto ascoltare la voce del paziente ( giovane, affetto da un tumore allo stadio terminale ). Quelle parole ” Ho paura, mi sento solo ” mi risuonano ancora nelle orecchie. Non ho usato un sedativo quella notte ma mi sono seduta sul letto, ho abbracciato il malato, l’ho rassicurato raccontando una piccola bugia dicendo che sarebbe andato tutto bene . Si è addormentato ed il personale infermieristico non mi ha più chiamato per l’intera notte. Spero che questo mio contributo possa fare riflettere, ben conscia delle difficoltà del nostro sistema sanitario. Vi lascio un altro pensiero tratto da una teorica del Nursing : Jean Watson ” Non si può addestrare qualcuno a curare. Si può addestrare qualcuno a misurare una pressione o a dare un farmaco, ma la cura è un attitudine del cuore ” Buone Feste a tutti.



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