» Invia una lettera

La notte dedicata al Liceo Classico per comprenderne l’importanza

Notte liceo Classico Legnano
1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle
Loading...

7 Maggio 2022

Egregio Direttore,

La sera del 6 maggio si è svolta l’VIII^ edizione della Notte di apertura del Liceo Classico al pubblico per comprendere l’importanza attuale degli studi classici affinché, dopo la grave pandemia che ci ha colpito così duramente sia in ambito sanitario che in ambito economico e sociale, la Vita possa procedere anche grazie alla Cultura immortale la quale, benché disprezzata da molti nella società “moderna” poiché non produrrebbe alcun guadagno economico e materiale, rappresenta sempre la possibilità di unire i popoli e gli uomini e di superare le divisioni sociali e umane attraverso l’Arte, il Pensiero e la Conoscenza. Come scrisse Giacomo Leopardi a Pietro Giordani riguardo i c.d. “borghesi”, per i quali l’arte e la bellezza artistica devono avere solo un’utilità economica e produrre guadagno, “Mi comincia a stomacare il superbo disprezzo che qui si professa di ogni bello e di ogni letteratura”.

Nella società “globalizzata” fondata sempre più sul profitto economico immediato la cultura classica e umanistica è considerata inutile e vecchia poiché non servirebbe a trovare lavoro rispetto alla “rete” digitale e alla tecnologia. Negli ultimi anni la semplificazione degli studi, la formazione finalizzata solo al lavoro pratico, il continuo taglio delle ore e delle materie di studio, l’esaltazione soltanto dell’Inglese e dell’informatica ai soli fini dell’impresa commerciale sono tra le cause nefaste che stanno distruggendo la scuola pubblica e la nostra cultura. Riguardo l’asserita inutilità pratica degli studi classici e umanistici molti non sanno che la geometria euclidea deriva dallo studio dei matematici greco-alessandrini del III° secolo A.C., che nel medesimo secolo il matematico ed astronomo Eratostene di Cirene ha misurato per primo il meridiano terrestre, che l’astronomo e matemafico Aristarco di Samo ha introdotto per primo la teoria secondo cui il Sole e le stelle sono immobili mentre la Terra ruota attorno al Sole percorrendo una circonferenza e che tutti i moderni termini scientifici e medici provengono dalla lingua greca e latina.

Il Prof. Ivano Dionigi, già Rettore dell’Alma Mater Studiorum di Bologna, ha scritto una lettera ai ragazzi dell’era di Internet sull’attualità di studiare i classici per scoprire noi stessi. Noi oggi parliamo male con una comunicazione sempre più frettolosa e vuota; il latino e il greco ci permettono di risalire al significato originario delle nostre parole. La cultura classica ci insegna il valore della comunità in un momento in cui l’egoismo individuale prevale sul concetto di collettività, di convivenza civile e di politica svolta con valori etici per il Bene pubblico e comune. Umberto Eco sosteneva che anche nel mondo della tecnologia l’avvenire è di coloro che sanno ragionare e Antonio Gramsci nei Quaderni dal carcere affermava che non si imparano il latino e il greco per parlarli ma per conoscere la civiltà di quei grandi popoli, la cui vita si pone come base della cultura mondiale, che lo studio deve essere disinteressato, non avere scopi pratici immediati ma che deve essere formativo, che nella scuola sta avvenendo un processo di progressiva degenerazione poiché la scuola di tipo professionale, preoccupata di un immediato interesse pratico, prende il sopravvento sulla scuola “formativa” immediatamente disinteressata.

La cultura classica è una dimensione per comprendere che le conquiste civili dell’umanità non sono definitive ma che occorre vigilare sempre e analizzare ciò che abbiamo realizzato nel corso della storia per crescere e formarci come cittadini con spirito critico. Lo studio della storia e della cultura classica apre la mente, insegna a ragionare con la propria intelligenza e a considerare gli errori commessi nel passato e probabilmente tale insegnamento critico verso il potere politico ed economico deve essere eliminato. Dalla cultura classica si apprendono le istituzioni, i pensieri politico-filosofici che sono alla base della nostra civiltà. Se il sistema politico ed economico greco e romano si fondava sulla schiavitù e sul diritto di conquista del potere da parte del più forte certamente la ricerca della bellezza, dell’arte, della filosofia, della giustizia sociale e della virtù etica in un’epoca di corruzione e di ingiustizie sociali come la nostra, l’esaltazione della Legge per il Bene comune quando molti cittadini contemporanei non credono più nello Stato e nelle Istituzioni pubbliche e democratiche, sono valori espressi dal mondo classico che possono aiutare gli uomini moderni a migliorare il mondo contemporaneo.

Non è quindi vuota retorica scolastica ricordare quanto affermò nel XII° secolo Bernardo di Chartres secondo cui noi siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere più cose di loro e più lontane non per l’acume della nostra vista o per l’altezza del nostro corpo ma perché siamo sollevati in alto dalla statura dei giganti che ci hanno preceduto. Nel deserto del profitto economico un Ministro della nostra Repubblica ha persino affermato che non si vive con la cultura; certo “licet sapere sine pumpa, sine invidia” (Seneca) ma noi vogliamo riaffermare con la forza del pensiero e della “mens cogitans” in senso umanistico che “Non di solo pane vivrà l’uomo”!

Nell’arida società contemporanea per accrescere e per arricchire il nostro pensiero critico, “Qui non intelligit non perfecte vivit” (Tommaso D’Aquino), dobbiamo ancora studiare la grande lezione di Civiltà dei pensatori classici ricordando gli immortali versi espressi da Dante nel XXVI° canto dell’Inferno, oggi più che mai attuali: “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”!

Con la speranza che il moderno e vuoto “homo oeconomicus” non prevalga definitivamente sul “civis” e sul “sapiens” in una società sempre più egoista e sempre più indifferente nei confronti degli “altri”, sempre più povera e sempre più vuota della luce della Cultura e della Conoscenza, colgo l’occasione per porgere i miei più cordiali saluti.

Alberto Morandi
Laveno Mombello (VA)

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.