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L’aspro conflitto politico tra ortodossia cristiana e russa

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8 Aprile 2023

Egregio Direttore

L’arresto, recente, del Metropolita dello storico monastero di Kiev e la repressione della Chiesa Ortodossa ancora religiosamente fedele al Patriarcato di Mosca in piena Quaresima, non possono passare inosservati.

La questione è più politica che religiosa ed è evidente che il Governo ucraino sta attuando un piano di “de-russificazione” anche in ambito religioso.

Di fatto, dalla svolta politica del 2014 a Kiev, promossa e sostenuta come sappiamo dagli USA ed alleati occidentali, è in corso una strategia di esasperazione del conflitto con la Russia in chiave nazionalistica.

La nascita, nel dicembre 2018, della “nuova” Chiesa Ortodossa dell’Ucraina, con il benevolo riconoscimento del Patriarcato di Costantinopoli, aveva già sancito la rottura del pluri-secolare legame con Mosca, che gli eventi bellici degli ultimi mesi ha esasperato.

Fino alla repressione in atto e all’assalto dei servizi ucraini al Monastero, centro dell’Ortodossia russa dall’XI secolo, di Pechersk Lavra, detto delle Grotte.

Curioso il fatto che il nuovo “capo” della Chiesa ucraina, tanto ben vista dal potere politico ucraino filo NATO, ovvero il giovane Epifanio, il 19 ottobre del 2019 era negli USA per ricevere un Premio per i “diritti umani”, chiamato Atenagora, in onore del Patriarca di Costantinopoli che negli anni ’70 ebbe un celebre incontro fraterno con Paolo VI.

Non è necessario ricordare le cupe ombre che si sono addensate su quel periodo storico, anche alla luce delle rivelazioni della sorella del giornalista Pecorelli, che avrebbe consegnato a Papa Giovanni Paolo I (dei 33 giorni) un documento compromettente su alcuni Vescovi, il giorno stesso della sua morte, nel 1978. Pecorelli finì assassinato 5 mesi dopo.

Insomma, a dare il curioso Premio Atenagora per i “diritti umani” (terminologia così strana in ambito religioso) nelle mani del giovane novello Metropolita Epifanio di Kiev, è stato un altrettanto curioso “Ordine di Sant’Andrea Apostolo” , con sede a New York – USA.

L’Ordine americano, che si rifà alla guida spirituale del Patriarca di Costantinopoli dal 1991, Bartolomeo, ha come fine la promozione della libertà religiosa, il benessere e il progresso del Patriarcato ecumemico che ha sede a Istanbul.

Insomma una specie di Ordine, molto organizzato e, a quanto pare, economicamente dotato, che sta “a guardia” dell’Ortodossia cristiana orientale ben ancorata ai “valori occidentali” e quindi agli USA stessi, contro Mosca.

Stiamo assistendo quindi ad un aspro conflitto del tutto politico tra l’Ortodossia cristiana (con base turca) e quella con base russa. Una profonda spaccatura della Cristianità orientale che sarà difficile sanare nel prossimo futuro. Altro che Ecumenismo.

Un ultimo particolare sul “Premio Atenagora” ricevuto nel 2019 da Epifanio, come detto. Nel 2015 il medesimo riconoscimento era stato ricevuto da un noto personaggio politico americano: Joe Biden. E con ciò il cerchio si chiude.

Marco Cerini
Vergiate – VA

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