Non diamo giudizi lapidari alla classe dirigente
25 Ottobre 2004
Pubbliochiamo la lettera dellettore in risposta al Post-it di Claudio del Frate
Caro Claudio
Sempre leggo con interesse i tuoi “post-it”, brillanti e taglienti. Non sempre mi trovo in fondo dalla tua, ed è il caso dell’ultimo, almeno per una parte.
Non penso si possa chiudere il giudizio lapidario sulla classe dirigente che governa questa provincia, vista come un accozzaglia di incompetenti, ignoranti di cui pure vergognarsi.
Che certe idee non siano condivisibili da chi vede le cose, da un certo punto di vista, penso non possa dare giustificazione per simili commenti.
A volte, per chi sta da questa parte, fa rabbia l’atteggiamento di certa Sinistra, ancora comunista o non più, e la reazione è analoga. Ma continuo a non capire la ragione del complesso di superiorità intellettuale che già tanto è costato caro alla Sinistra nel tempo (ricordiamo solo la “gioiosa macchina da guerra” di Occhetto del 1994?) al punto da annebbiargli la vista di fronte a realtà evidenti ed emergenti.
Ad esempio, non è una “bischerata” porsi la domanda se la Turchia debba o meno entrare nella U.E. perché piaccia o meno su questo tema si scontrano due idee diverse d’Europa.
Una che vede l’Unione come allargamento dell’area economica in primis e sociale a maglia larga (potenzialmente si potrebbe così inglobare a breve anche una fetta d’Africa, Israele e magari anche l’Uzbekistan)
Un’altra che vede l’Europa come un’identità politica in primis, con una sua storia, dei suoi riferimenti culturali e sociali precisi, ed infine una condivisione di interessi economici. In questa visione la Turchia non potrà mai entrare, se non come partner privilegiato quale è già in buona parte oggi. Perdonami, ma liquidare questo tema così in fretta, non è saggio.
Sulla marginalità di Varese e sui partiti, ti posso dire che anche io, con te, faccio parte di quel 3% di elettori che votarono contro l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, perché era una garanzia di democrazia. E che anch’io, nel mio piccolo, mi arrabbio se le grandi occasioni per far crescere la nostra Città e provincia non sono prese con i giusti tempi e modi. Ma la realtà varesina è in movimento, sta ponendosi domande precise e sta cominciando a dare delle risposte precise anche perché c’è una classe dirigente politica al lavoro, un lavoro che molti svolgono seriamente. Come sempre però, si può certo fare di più.
Grazie per l’attenzione.
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