Perché lo Stato permette di detrarre i farmaci omeopatici e non quelli di fascia C per i malati oncologici?
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3 Maggio 2023
All’attenzione del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Ministro della Salute Orazio Schillaci,
sono uno studente di medicina, quindi più sensibile per questo al tema in oggetto e anche per essere l’unico caregiver di entrambi i propri genitori, tra cui la madre è invalida al 100% (senza accompagnamento) per patologia tumorale avanzata metastatica e in trattamento chemioterapico. Scrivo perché mosso, ora ancor di più, da un senso di ingiustizia nel sapere che farmaci omeopatici, senza alcuna prova scientifica di efficacia, sono detraibili, quindi pesano sulle spalle dei contribuenti da anni, mentre pazienti come mia madre, devono, per esempio, pagare per intero taluni farmaci di fascia C (per i quali ancora aspetto chiarimenti da AIFA (Agenia italiana del farmaco), nonostante le svariate email) o altri dispositivi medici che comunque migliorano la qualità della vita dei pazienti oncologici.
Io ritengo che, sopratutto ora, in un tempo di profonda crisi del settore sanitario, si debba avere con urgenza il coraggio di indirizzare meglio le spese sanitarie, a favore di ciò che veramente è di provata efficacia ed utilità. Grazie in anticipo dell’attenzione e di una eventuale risposta e buon lavoro.
Distinti Saluti
Fabrizio Grippo
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Assolutamente d’accordo ed aggiungo. L’omeopatia oltre a non avere alcuna fondatezza scientifica costa ai contribuenti 50 milioni di euro l’anno.
Se la gente vuole comprare pozioni con ali di pipistrello, acqua colorata ed infusi di succo di limone libera di farlo e libera di farsi spennare ma usufruire di agevolazioni fiscali è semplicemente incivile nonchè uno schiaffo morale ai veri malati.