Prostituzione: la tecnica italiana dello struzzo
22 Agosto 2013
Caro Direttore,
prima di tutto i miei complimenti al sig. Antonio per la sua franchezza ed onestà intellettuale. Difficilmente si trova una persona che ammette di frequentare prostitute/i perchè ovviamente questo è visto dai più come un atto "negativo" che ci fa nascere collegamenti con situazioni sociali e personali torbide.
Ovviamente questo è un pregiudizio che non abbiamo partorito in autonomia ma deriva da un letale mix di bigottismo e religiosità a consumo, miscela in cui noi italiani siamo assoluti maestri nello dispensare.
Quindi il lettore ha tutta la mia stima.
Il problema dell’Italia è che non si vuol mai gestire una problematica ma si tenta sempre di rimandare il lavoro e il compito di trovare una soluzione a quello che verrà dopo di noi. Lo vediamo con l’immigrazione (in 30 anni questo paese ha cambiato 5 volte la legge sulla immigrazione), lo vediamo con i campi rom, lo vediamo con le unioni civili e infine lo vediamo con l’argomento di questa lettera: la prostituzione.
Ma come sono regolamentati gli altri paesi europei? (fonte Adnkronos)
Germania: La prostituzione è regolata da una legge che di fatto legalizza l’attività delle 400.000 lavoratrici del sesso del Paese. La nuova normativa assegna alle prostitute tutte le garanzie assicurative in materia di malattia, disoccupazione e pensione. L’attivita’ dei bordelli e’ consentita legalmente e il favoreggiamento non e’ piu’ punibile, a condizione che non vi sia sfruttamento.
Svizzera: Nella Confederazione elvetica la prostituzione è legale; nel Cantone Ticino, in particolare, viene esercitata in bar-alberghi. Nel Paese è stata introdotta la patente per affittacamere. Chi esercita la prostituzione è iscritto in un registro cantonale ed è soggetto a verifiche sanitarie.
Olanda: La prostituzione è legale fin dal 1815. Dall’ottobre 2000 sono diventati legali anche i bordelli. L’Olanda dispone inoltre di undici zone ‘speciali‘, dove le professioniste/i del piacere lavorano all’aperto. La polizia però le può arrestare se lavorano fuori da queste zone. Le prostitute in regola sono tenute a pagare le tasse, ma non a sottoporsi regolarmente a controlli sanitari.
Irlanda: nella cattolicissima terra verde (guarda caso) la prostituzione è reato. Non esistono case chiuse e sono previste ammende ed arresto per le prostitute ed i clienti. Ovviamente la prostituzione esiste ed è esercitata in club o case private nella più completa illegalità e in alcuni casi sotto il controllo di organizzazioni malavitose.
Belgio: La prostituzione è legale fin dal 1948, ma viene perseguita quando turba l’ordine pubblico anche se l’adescamento viene condotto in forme poco appariscenti. E’ perseguito per legge lo sfruttamento. Il grosso dell’attività economica legata al sesso si svolge in bar a luci rosse e case private. Le prostitute sono tenute a dichiararsi al fisco come lavoratici autonome e possono godere di assistenza sociale.
Gran Bretagna: fornire sesso a pagamento non è illegale, ma lo sono l’adescamento e lo sfruttamento della prostituzione.
Francia: le case di tolleranza sono state chiuse nel 1946 con la legge Marthe Richard. La legge non considera reato la prostituzione di adulti sulle strade. Secondo le nuove regole la prostituzione viene definita ‘attività che viola la tranquillità e l’ordine pubblico’. Sanzioni, quindi, contro l’adescamento e i clienti.
Spagna: le case chiuse sono state dichiarate illegali nel 1956 ma gli antichi bordelli sono diventati ‘club‘. Dal ’95 la legge non proibisce la prostituzione, ma è punito chi ricatta e sfrutta le prostitute.
E l’Italia?….
Quale sia il modello migliore non lo sappiamo e la soluzione "ideale" non esiste. Sicuramente l’approccio dello struzzo italiano che infila la testa sotto la terra pur di non vedere non risolve nulla, anzi è peggiorativo perché crea isole totalmente autonome di illegalità diffusa. Noi ci teniamo la santa messa alla domenica e appena fuori a 500 metri la nigeriana nel bosco.
Ovviamente molte persone si professano fortemente contrarie sia per motivi etici, morali e religiosi ad una legalizzazione del mestiere perchè ovviamente per loro è sinonimo esclusivamente di sfruttamento e di grande degradazione morale della persona.
Io vorrei sottolineare che prima di tutto la prostituzione e la tratta finalizzata allo sfruttamento sessuale sono due tematiche distinte. La prima necessita di un quadro legale liberale, mentre la seconda va combattuta con ogni mezzo.
Tra l’altro come abitante in Tradate posso dire che abbiamo decine di nigeriane dentro ad un Parco Regionale protetto. A livello europeo credo che non esiste una riserva forestale con tanto di bordello annesso ed osservatorio astronomico. Se per i fautori e difensori della morale e della integrità della famiglia va bene così posso anche mettere in dubbio il loro discernimento etico, perchè personalmente fa acqua da tutte le parti.
Cordiali Saluti
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