» Invia una lettera

Quegli occasionali “ceffoni educativi”

famiglie genitori
1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle
Loading...

9 Giugno 2023

È montata in questi giorni una polemica su alcune parole pronunciate da Ignazio La Russa, Presidente del Senato. Preciso che non ho una grande stima per un personaggio che non disdegna di avere ancora nostalgia del fascismo, definito da Gianfranco Fini, ultimo segretario del MSI, un tempo funesto. Detto questo, qualche parola di riflessione meritano le sue affermazioni. Preciso che in linea di principio l’educazione non deve mai essere violenta. L’educazione perfetta deve essere per principio autorevole, non deve essere autoritaria ma nemmeno e soprattutto non deve essere permissiva. Oggi però tutti sappiamo che siamo di fronte al dilagare di una educazione permissiva. La responsabilità di questa situazione ognuno cerca di scaricarla su altri: sulla famiglia, sulla scuola, sulle parrocchie e in generale sulla società.

Essendo nato nel 1945 devo ammettere di avere ricevuto qualche volta, poche volte, qualche sberla e qualche sculaccione da parte dei miei genitori. Ma di questi episodi non ho solo un ricordo negativo: mi hanno aiutato a crescere perché ho compreso che erano ceffoni educativi, dati con tanto amore. Oggi si tenta di criminalizzarli dimenticando che il non utilizzo di questi strumenti educativi condannano i nostri giovani al fenomeno del bullismo, lasciando loro la libertà di compiere veri reati che mandano troppi ragazzi nei riformatori e nelle nostre carceri con rischi incalcolabili per il loro futuro. Anche la mancanza di occasionali e limitati ceffoni educativi, sono gli effetti peggiori di questa educazione permissiva di cui siamo tutti responsabili, complici anche quegli oggetti diabolici dei telefonini moderni.

In Europa le giovani generazioni sono in pericolo. Ho ascoltato in questi giorni il commento del Vangelo da parte dei missionari comboniani con queste notizie allarmanti: in Europa il 50% dei giovani adolescenti soffre di crisi depressive; in Italia un terzo dei giovani ha già pensato al suicidio: nel nostro paese muoiono ogni giorno per suicidio 3 giovani.

In questi giorni tutti abbiamo festeggiato il centesimo anniversario della nascita di Don Lorenzo Milani, un maestro dal carisma autorevole, ma anche lui costretto ad essere in alcuni casi autoritario, con metodi che oggi potrebbero essere definiti poco ortodossi. Con questo scritto non voglio sdoganare la violenza, ma non mi sento di condannare o criminalizzare una educazione qualche volta autoritaria piuttosto dell’attuale permessivismo. Quella autorevole è di là da venire.

Emilio Vanoni, Induno Olona

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.