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Spezziamo una lancia a favore del sindaco Domenici

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4 Settembre 2007

Egregio direttore,
vorrei “spezzare una lancia” a favore dei sindaci Chiamparino e Domenici, ingiustamente accusati dal lettore Eleuterio Venizelo di strumentalizzare la questione dei lavavetri in funzione elettorale.
Il signor Venizelo insinua il dubbio che i sindaci del PD che si “sporcano le mani” nel governo delle città, sarebbero, in realtà, dei “fasci” intenti a reprimere e ad intimidire, in maniera un po’ vigliacca, i “poveri” lavavetri.
Siamo alle solite! A quanto ci risulta, a Torino e a Firenze, negli ultimi tempi, c’è stata un’impennata di segnalazioni e reclami da parte dei cittadini perché i lavavetri sono diventati aggressivi e non chiedono alcun permesso: ti mettono direttamente la spugna sul parabrezza e, a volte, nascono discussioni e alterchi che, nel caso di anziani e donne sole in auto, possono diventare pericolosi.
Perché il signor Venizelo non può accettare che gli amministratori in questione abbiano tentato di affrontate e risolvere un problema molto sentito dai cittadini?
Perché preferisce ergersi a custode della purezza dei valori della Sinistra gridando al tradimento, allo snaturamento di essi, allo sbriciolamento di ogni frontiera ideale con i “nemici” della destra?
Ma la sicurezza dei cittadini è di destra o di sinistra? Perché una certa Sinistra ha una simpatia istintiva verso i lavavetri e una naturale diffidenza verso le vittime della microcriminalità?
Per quanto ci riguarda, tutti devono rispettare la legge: italiani ed extracomunitari, ricchi o poveri, donne o uomini, impiegati o lavavetri…
Di fronte ad azioni contro la legge, pur attivando tutte le reti di solidarietà e di integrazione esistenti, ci sono solo due strade di volta in volta praticabili: una è il contrasto con relativa sanzione, compreso l’arresto, se previsto. La seconda è il rimpatrio, se si tratta di persone irregolari.
Il signor Venizelo è libero di pensare che il nostro pragmatismo sia un oltraggio alla cultura di Sinistra ma, certamente, non lede, in alcun modo, la dignità umana di ciascuno.
In nome dell’accoglienza non si può dimenticare il concetto di rispetto dei cittadini, strumentalizzato dal centrodestra, che, però, è rimasto senza alcun risultato concreto negli anni del governo Berlusconi.

Fabrizio Mirabelli - Segretario DS Varese

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