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“Su amianto e gattile, una lettera piena di imprecisioni”

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15 Ottobre 2012

Egregio direttore,
leggo la lettera di un non meglio identificato “BP”, piena di inesattezze, ad essere generosi, sull’operato della Commissione d’inchiesta sull’amianto da me presieduta.
Punto primo: al signor “BP” potrà sembrare strano, visto gli sprechi di soldi pubblici di cui, quotidianamente, ci informa la stampa, ma la Commissione da me fortemente voluta, non è costata un solo centesimo ai contribuenti perché tutti i commissari hanno prestato gratuitamente, per un anno e mezzo, la loro opera.
Punto secondo: il risultato concreto della Commissione, supportato dai dati scientifici della perizia di una ditta specializzata, è stato quello di costringere Sindaco e Giunta, cosa mai successa prima, nonostante “una ben precisa legge della Regione Lombardia”, a fare il progetto preliminare e quello esecutivo necessari alla bonifica che non è stata ancora eseguita solo per responsabilità dell’Amministrazione Fontana la quale, su un bilancio di 100 milioni di euro, non ha voluto stanziarne 340.000 per tutelare la salute dei cittadini che abitano a Belforte.
Punto terzo: di fronte all’inerzia dell’Amministrazione Fontana, lascio, volentieri, al signor “BP”, se lo desidera, la facoltà di utilizzare strumenti improduttivi di protesta quali lo sciopero della fame, l’incatenamento ai cancelli dell’ex macello civico, l’occupazione della sala Giunta, il presidio davanti alla sede della Regione. Come ho già dimostrato, in passato, quando, sia pure dall’opposizione, riuscii a fare stanziare 160.000 euro per l’incapsulamento dell’amianto presente nelle tettoie del deposito degli autobus della TUV, sono sicuro di riuscire a vincere anche questa battaglia, senza ricorrere a gesti eclatanti, ma, semplicemente, continuando a compiere il mio dovere in Consiglio comunale.
Punto quarto: “il veloce (forse troppo!) passaggio sulla questione gattile è stato dettato esclusivamente da ragioni di spazio. Quanto penso in proposito ho già avuto modo di esplicitarlo in numerose occasioni. Lo ripeterò, tuttavia, a beneficio del signor “BP”. Il gattile, originariamente, doveva essere realizzato in via Giordani. E’ stato dirottato in piazzale Gigli solo a causa delle proteste dei residenti. Personalmente, mi chiedo come mai tutte le cose che la città non vuole arrivano nell’ex macello civico? Amando gli animali, come ben sa nonna Olga, mi rendo conto, tuttavia, che il gattile è necessario. Mi permetto solo di sottolineare come l’Amministrazione Fontana avrebbe potuto individuare una sede più decentrata, evitando ai belfortesi la beffa di vedere bonificata dall’amianto la piccola superficie del gattile, sui 45.000 metri quadrati complessivi che andrebbero bonficati, se oltre alla salute degli animali, si volesse tutelare anche la salute dei cittadini residenti.
Credo, in questo modo, di avere fornito anche al signor “BP” qualche spunto per una riflessione più serena.

 

Fabrizio Mirabelli, Capogruppo PD Varese

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