Grazie a Giuseppe Marangon per averci ricordato la figura di Redentore. La prima persona che si incontrava andando al Sacro Monte era proprio lui, usciva fuori dalla sua casetta (già questo per noi bambini lo collocava in una dimensione di mistero) e si avvicinava all’automobile claudicante ( procurando a noi piccoli un certo timore). Svolgeva scrupolosamente il suo lavoro, credo che avrà sofferto tanto quando gli hanno tolto il Suo parcheggio: perchè non “restituirglielo” dedicandogli lo slargo dove c’era la sua casetta?
Cordialmente Stefano Rampi
Caro Federico, ho appreso oggi del tragico incidente, sono rimasto addolorato come tutti quelli che ti hanno conosciuto. I miei ricordi di te sono legati alla scuola, corso geometri dell’ISIS di Gavirate, io insegnante di religione e tu un ragazzo riservato e sensibile, con tanta voglia di vivere la vita e di raccontarmi le tue “marachelle”, a volte con tanta rabbia dentro quando ti accorgevi delle contraddizioni del nostro mondo di adulti. Avevi un viso dolce che si rabbuiava quando i pensieri o le preoccupazioni facevano capolino. Sono certo che ora sei nella pace più luminosa.
Un grande abbraccio Federico dal tuo Prof. di religione
Grazie a Giuseppe Marangon per averci ricordato la figura di Redentore. La prima persona che si incontrava andando al Sacro Monte era proprio lui, usciva fuori dalla sua casetta (già questo per noi bambini lo collocava in una dimensione di mistero) e si avvicinava all’automobile claudicante ( procurando a noi piccoli un certo timore). Svolgeva scrupolosamente il suo lavoro, credo che avrà sofferto tanto quando gli hanno tolto il Suo parcheggio: perchè non “restituirglielo” dedicandogli lo slargo dove c’era la sua casetta?
Cordialmente Stefano Rampi
in In ricordo di Redentore, il parcheggiatore del Sacro Monte
Caro Federico, ho appreso oggi del tragico incidente, sono rimasto addolorato come tutti quelli che ti hanno conosciuto. I miei ricordi di te sono legati alla scuola, corso geometri dell’ISIS di Gavirate, io insegnante di religione e tu un ragazzo riservato e sensibile, con tanta voglia di vivere la vita e di raccontarmi le tue “marachelle”, a volte con tanta rabbia dentro quando ti accorgevi delle contraddizioni del nostro mondo di adulti. Avevi un viso dolce che si rabbuiava quando i pensieri o le preoccupazioni facevano capolino. Sono certo che ora sei nella pace più luminosa.
Un grande abbraccio Federico dal tuo Prof. di religione
in Incidente a Rancio Valcuvia, non ce l’ha fatta il 21enne Federico Calzati