Esame di maturità: si cambia
Il decreto attuativo al vaglio del Parlamento prevede molte novità. Sparisce il quizzone e la prova di italiano innova. Fondamentali l'Invalsi e l'alternanza scuola lavoro

Esame di maturità, si cambia. L’innovazione contenuta nel decreto attuativo al vaglio del Parlamento non riguarderà gli studenti impegnati a partire dal 21 giugno prossimo. Per loro l’impianto rimarrà inalterato.
Le novità entreranno in vigore dall’anno scolastico 2018/2019.
Ci saranno solo due prove scritte e l’orale. Avrà un ruolo importante l’attività di alternanza scuola lavoro con l’acquisizione certificata di competenze, mentre l’esame Invalsi, nelle materie di italiano matematica e inglese, non verrà fatto in sede di esame ma varrà per l’ammissione: l’esito della prova verrà indicato distintamente nelle tre prove ed entrerà nel curriculum dello studente.
Viene archiviato il “quizzone”, la terza prova scelta dai docenti di ogni singola scuola su tutte le materie non indicate tra quelle decise per scritto e orale.
Cambia la prima prova, quella di italiano: i ragazzi faranno il “saggio breve” (scompaiono le altre opzioni) di ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico ma verrà loro chiesto di mettere in luce le diverse competenze con la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre la riflessione critica da parte del candidato.
La prova orale rimane strutturata in modo da permettere allo studenti di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti, problemi per verificare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale anche utilizzando la lingua straniera.
Non ci sarà più la tesina sostituita da una relazione e/o elaborato multimediale che spieghi l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro.
Altra importante novità riguarda il voto: non si dovrà avere la sufficienza in tutte le materie ma basterà la media del 6 compreso il giudizio sulla condotta.
Per essere ammessi infatti, occorrerà: aver frequentato almeno i tre quarti del monte ore annuale, aver partecipato alla prova Invalsi, aver effettuato nel triennio le attività di alternanza scuola lavoro
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