Voi mettereste piede in questi spogliatoi?
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16 Febbraio 2018
Caro direttore
desidero porre alcune domande che ho già girato ai responsabili dei Servizi per lo Sport del Comune di Varese.
Lei manderebbe suo figlio a fare la doccia nella palestra di via Adriatico?
Lei manderebbe suo figlio a fare la pipì nel bagno della palestra di via Adriatico?
Lei manderebbe suo figlio a lavarsi le mani nel lavandino della palestra di via Adriatico?
Le squadre che giocano in quella palestra pagano centinaia di euro per l’affitto. Inoltre, da quest’anno e per risparmiare ulteriormente, non c’è nemmeno il custode e dobbiamo aprire e chiudere noi, con il rischio di doverci accollare l’onere di eventuali danni non segnalati.
Quasi un terzo delle luci, per non farci mancare niente, sono o bruciate o non si possono accendere per gli interruttori rotti.
Le foto, infine, non possono rendere giustizia all’odore nauseabondo degli spogliatoi.
Noi, purtroppo, abbiamo già saldato la quota annuale, ma garantisco che l’anno prossimo non sarà così. Non è giusto pagare per un servizio che definire scadente è un clamoroso understatement.
Concludo segnalando che quella nelle foto è la palestra di una scuola primaria, la Guglielmo Marconi di Varese ( ma in questi bagni gli alunni non accedono, ndr).
Marco Beri
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Condivido in pieno la sua indignazione. E’ molto grande, veritiero e a dir poco scandaloso, il problema degli edifici scolastici. Le strutture vanno ristrutturate, mantenute decorose per il benessere e la sicurezza di tutti, alunni e chiunque si addentri in questi spazi. E’ risaputo che in un ambiente confortevole, accogliente e sicuro si sta BENE! E tutti coloro che usufruiscono di questi spazi ne hanno pienamente diritto!Diritto a stare bene, diritto ad avere ciò per cui si pagano quote. Come si fa a non poter accedere ai servizi?Come si fa a “stare”in luoghi così poco confortevoli?Grazie per aver posto le foto….conosco bene questi luoghi e mi unisco a lei, sostenendo tutto ciò che dice. Forza! Magari si riesce a migliorare!Up!
La fregatura, se così si può chiamare, risiede nel fatto che quando si tratta di lavori pubblici la burocrazia la fa da padrona perché tra progetti, capitolati, appalti eccetera il costo finale diventa almeno il triplo di quello che spenderebbe un buon padre di famiglia rivolgendosi direttamente ad un paio o tre idraulici e piastrellisti scegliendo quelli con i preventivi migliori che non corrispondono sempre al prezzo più basso.