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Perdere la fede per colpa della Chiesa

Religione
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5 Settembre 2017

Cara Maria,

ti scrivo questa lettera nella speranza di portarti un po’ conforto alle pene della tua anima. Ti ringrazio per la fiducia di aver aperto il tuo cuore in quei brevi incontri avvenuti a Cesenatico. Ma la mia è una lettera aperta a tutte le persone, uomini o donne che siano, che si sentano emarginate dalla Chiesa. Anche tu quindi fai parte di quella schiera di persone in cui la “Buona Novella” si è trasformata in cattiva novella al punto tale che oggi rischi di perdere la fede.

Come tanti, dopo essere stata una attiva praticante della tua parrocchia che ti coinvolgeva nelle attività dell’oratorio e nelle lettura del vangelo domenicale, non te la senti più di andare in chiesa solo perché il tuo matrimonio è andato in frantumi. Per pudore non mi hai raccontato tutto, ma da quello che ho capito hai dovuto divorziare forse anche senza colpa e ora in questo stato di persona divorziata non ti senti più di partecipare alla Chiesa, quasi che il Dio nel quale tu credi sia un Padre cattivo per punisce i peccatori e redime i savi.

Ma non è così, semmai è il contrario. Nella sua predicazione Gesù è venuto a portare conforto a tutte le persone travagliate che non hanno avuto la fortuna, nel tuo caso specifico, di avere un matrimonio felice. E dopo tutto il travaglio e le sofferenze che hai passato, credi che Dio ti abbia abbandonato solo per quella assurda norma di questa Chiesa che vieta ai divorziati più di poter accedere alla comunione, e come una macchia stampata sulla fronte ti senti così in peccato da non frequentare più la Chiesa, pur non avendo un “secondo straccio di compagno”.

Ma non è così nemmeno più nella Chiesa, anche se certi pregiudizi fanno fatica ad essere superati. In questi anni Papa Francesco ha promosso due importanti conferenze sulla famiglia spalancando porte che non dovevano essere mai state chiuse.

Tu non hai commesso nessun peccato se il tuo matrimonio è naufragato e questo tuo sentirti in colpa (perché come dicono i sociologi, quando un matrimonio fallisce la colpa è di entrambi) è semplicemente assurdo. La tua è stata solo una grande sfortuna. E vuoi che Dio se la prenda con i più sfortunati, con coloro che nella vita hanno avuto maggiori sofferenze? Certo che questo Dio che tu pensi deve proprio essere cattivo. Prova a chiedere a tuo padre e a tua madre se non ti vogliono ancora bene. Avendoli conosciuti so che ti vogliono un gran bene. E se ti vogliono un gran bene loro, vuoi che il Padre Celeste che sta nei cieli, non te ne voglia anche lui ? Ma vogliamo scherzare, te ne vuole certamente di più !

Dammi retta a Maria, torna a testa alta nella tua parrocchia. E se qualcuno con gesti o occhiate di traverso tenta di emarginarti, perdonali, così come devi saper perdonare la Chiesa che da quando è nata si porta appresso duemila anni di peccati, pur non avendo ancora perso il vizio di illudersi di avere sempre la verità in tasca e di sedersi su di un tribunale non suo, permettendosi di giudicare a destra e a manca. Certo che è una grande contraddizione: questa Chiesa che ha come missione quella annunciare la “buona novella” con certe sue assurde posizioni fa perdere la fede a tanti credenti. Assurdo ma purtroppo è proprio cosi. Ma tu non preoccuparti: credi nel Vangelo, credi nella misericordia di Dio e quando puoi perdona la Chiesa per i suoi peccati. Perché ricordati che la nostra fede si basa su due pilastri: amare e perdonare, sempre e tutti. Anche la Chiesa.

Emilio Vanoni – Induno Olona

Commenti

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  1. carlo_colombo
    Scritto da carlo_colombo

    Non capisco perché non voglia più frequentare la chiesa visto che oltretutto non essendosi risposata, può accedere tranquillamente ai sacramenti.
    Conosco anche diversi divorziati risposati che frequentano regolarmente la chiesa senza problemi, anche se non possono comunicarsi.
    P.S.: la fede non si perde per colpa di chicchessia, probabilmente non era vera fede.

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