Viaggio nella “panchina” dell’Istruzione scolastica varesina
Assegnati questa mattina alla scuola Dante di Varese i contratti a tempo determinato per la scuola superiore
Fanno parte di una categoria moderatamente sfortunata, i professori in fila questa mattina, 29 agosto, alla scuola media Dante di Varese. Tra loro ci sono i precari che non hanno avuto la fortuna – e il punteggio – per rientrare tra i primi 500 nella graduatoria del provveditorato: non sono perciò andati a firmare ieri il contratto che li iscrive definitivamente a ruolo come professori delle scuole statali. Sono, però, abbastanza in alto nella classifica per essere stati convocati per la firma di contratti a tempo determinato in provincia: un altro anno da precari, certo, ma un anno sicuro, e già noto prima di cominciare l’anno scolastico. Tra di loro ci sono insegnanti che fanno questo mestiere anche da dieci anni, e che continueranno a farlo almeno per l’anno scolastico 2001-2002: "Sono precaria da dieci anni ma sono a Varese solo dal 1996 – spiega Antonietta, insegnante di matematica – Oggi sono stata convocata, perciò per quest’anno c’è ancora da lavorare. Poi vedremo…"
"Io quest’anno invece resterò a casa – spiega amaramente Giuseppe, 29 anni, venuto al nord dalla Sicilia per insegnare lettere alle superiori, precario da quattro anni – Sono laureato ma non ho fatto i due anni di specializzazione per l’abilitazione. Questo significa che io sono comunque fuori dalla graduatoria del provveditorato, e che le mie uniche possibilità di insegnare sono legate alle graduatorie dei singoli istituti, ma quello che "avanza" a disposizione dei presidi in termini di ore è veramente poco. Così già sono convinto che non troverò lavoro quest’anno. E che smetterò di pensare di diventare professore, anche se mi sono laureato perchè amavo questa professione". Ad attendere c’è anche Franco di Saronno, da 10 anni insegnante precario di elettronica all’ITIS di Tradate. Lui ha firmato il contratto che lo iscrive a ruolo come insegnante ieri: "Anche se ho firmato per puro caso. Il telegramma di convocazione per la firma, che avrebbe dovuto arrivarmi venerdì, non è mai giunto a casa mia. Per fortuna, nel dubbio, sono andato al provveditorato ad informarmi. E ho scoperto di essere stato convocato. Se non fossi andato a sincerarmi, avrei perso il posto". Tutto è bene quel che finisce bene: Franco però non dovrebbe essere qui, proprio perchè da ieri non è più un precario. Ma è in coda in rappresentanza di un amico, che questa mattina è a Milano perchè chiamato come selezionato nelle graduatorie del concorso regionale "I documenti per l’assunzione a tempo determinato varesina glieli porto io, mentre lui è in coda a Milano" Un posto a Varese che si libererà entro 24 ore? è in quest’ordine di tempo infatti che le persone in condizioni simili a quella dell’amico di Franco dovranno effettuare la scelta tra una delle destinazioni che hanno ottenuto, liberandone così una delle due. Accanto a Franco c’è Emanuela, precaria di elettronica anch’essa da 10 anni. Non è risultata tra i 500 insegnanti di ruolo ma è ben piazzata nel popolo dei contratti a termine "E non è detto che durante l’anno salti pure fuori una convocazione di ruolo".Insomma, i giochi sono fatti, la stragrande maggioranza dei professori sa già cosa farà l’anno prossimo, ma tra rinunce e doppi incarichi qualche cosa può ancora cambiare, in meglio, per qualcuno. Comunque, dalla "stanza dei contratti" della Dante continuano ad uscire nuovi precari con contratto annuale. Esce anche Maurizio, 10 anni di anzianità come precario anche per lui, con un contratto a tempo determinato presso il il plesso tecnico scientifico di Tradate. Maurizio sulla mattinata di attesa ci scherza su: "E’ un rito che si consuma ogni anno da ormai dieci anni per me. vedi questa ragazza? E’ una mia collega, la vedo una volta all’anno solo in questa occasione e adesso vado a bere un caffè con lei" |
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