La giunta acquista il terreno sotto sequestro tra le urla del pubblico

La vicenda della discarica abusiva non ferma la maggioranza leghista

Il terreno di via Gasparoli destinato ad ospitare l’impianto di compostaggio verrà acquistato dal comune. Il via libera é arrivato durante un consiglio comunale assediato dai cittadini del comitato Rione Sud, che contesta la realizzazione dell’infrastruttura. La seduta é stata ancora più calda, dopo la notizia del sequestro preventivo del terreno da parte dei carabinieri. Il comitato aveva iniziato a mobilitare il quartiere già dalla mattina, con un’automobile munita di megafono che  invitava la cittadinanza a presenziare alla seduta. 
Nel frattempo, i sigilli che circondano il terreno di via Gasparoli rimanevano saldi a presidiare la zona da sguardi indiscreti. 
L’azienda speciale Assc, i cui mezzi sono stati filmati mentre scaricavano abusivamente rifiuti nel terreno, a tre giorni dall’inizio del caso, non rilasciava dichiarazioni. Ma, nonostante i silenzi, qualcosa dovrà pur succedere nelle prossime ore. La procura di Busto Arsizio ha ancora otto giorni di tempo per confermare il sequestro preventivo. Se deciderà di dare corso alle indagini l’azienda dovrà necessariamente fornire spiegazioni di quanto accaduto. 
Il consiglio comunale, dal canto suo, finisce come ampiamente previsto: maggioranza blindata, cittadini del quartiere inferociti. 
Alle 20.30, puntuali, i contestatori si sono presentati davanti al municipio, distribuendo magliette bianche con la scritta "No". 
Il sequestro del terreno non ha però smosso di un centimetro la volontà dell’Amministrazione di procedere all’acquisto. Forza Italia aveva proposto di rinviare il punto, ma la Lega Nord é andata dritta per la sua strada. L’Ulivo ha contestato il metodo (la mancata discussione in commissione dell’argomento) e anche il merito (no al compostaggio in quella zona e no ad altri impianti di trattamento rifiuti a Cassano, che ne é satura). I Comunisti Italiani di Renato Pagnan hanno contestato a loro volta l’acquisto di un’area sotto sequestro, chiedendo di sapere chi sosterrà le spese del risanamento. Alle 22.10 il disappunto del pubblico si é trasformato in un coro di urla, un carosello di contestazioni: "vergogna", "dimissioni" e altro, tali da impedire la prosecuzione dei lavori per circa un quarto d’ora.
Il sindaco Domenico Uslenghi non ha aggiunto molto a quanto già detto fino a quel momento, chiarendo solo che l’acquisto della zona é ammesso anche se c’é di mezzo il sequestro. Si é andati così al voto: 12 sì, tutti della Lega, 5 no, l’Ulivo e Pagnan, Forza Italia assente. 
Il verdetto dell’aula dà forza all’Amministrazione. Ora però il fronte si sposta in via Gasparoli e nelle stanze della caserma dei carabinieri, dove giace la denuncia e il filmato che ipotizza l’utilizzo di camion del comune per la creazione di una discarica abusiva. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Settembre 2001
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