Quasi due giorni per domare il rogo
La Cgil lancia l'allarme amianto e chiede agli organi competenti un'indagine aggiuntiva per l'incendio della ditta di smaltimento. Si ipotizza l'origine dolosa
Sono continuate per tutta la giornata le operazioni dei Vigili del Fuoco per domare il rogo che ha distrutto un intero capannone de "La Lombarda spa", la ditta olgiatese colpita nella notte fra mercoledì e giovedì da un vasto incendio per il quale i carabinieri di Busto Arsizio e Castellanza, che si stanno occupando del caso, non escludono l’origine dolosa. Un’ipotesi che potrà essere confermata quando sarà possibile entrare nel capannone laterale dell’azienda di circa duemila metri quadrati, completamente andati distrutti e in cui erano ammassati tonnellate di carta, legno, plastica e ferro destinati ad essere differenziati e spediti per essere poi riciclati altrove.
È il secondo incendio nel giro di pochi giorni che colpisce una ditta di smaltimento dei rifiuti. Mercoledì un medesimo episodio è accaduto alla Balestrucci di Saronno e ieri è stata la volta di Olgiate Olona. In entrambe i casi l’enorme incendio ha prodotto una nube di fumo che si è diffusa nell’intera zona circostante. Nella notte a Busto Arsizio sono stati in molti ad avvertire fastidio e disagi per l’odore acre e per l’aria irrespirabile. Ma, come ha assicurato l’Arpa di Varese la nube sprigionata dalla ditta olgiatese non è tossica.
Ma esiste un pericolo amianto? A lanciare l’allarme è la Cgil di Varese che sulla natura della nube che ha coperto Busto Arsizio ha espresso i suoi timori. Preoccupazione accresciuta dalla notizia appresa da un quotidiano locale sui sedici dipendenti della Paglini, la concessionaria che si trova accanto a "La Lombarda", finiti al Pronto Soccorso a causa di disagi provocati dal fumo. «Chiediamo agli organi competenti una indagine aggiuntiva per garantire che non ci siano rischi per la salute dei lavoratori e degli abitanti della zona e di verificare soprattutto se corrisponde al vero la notizia della presunta presenza di eternit (contenente amianto) nel tetto della ditta danneggiato dall’incendio» ha dichiarato Umberto Colombo della segreteria di Varese. Il rappresentante della Camera del Lavoro di Busto ha inoltre aggiunto che «la cultura della sicurezza e la pratica di una accurata politica di prevenzione avrebbe quasi sicuramente evitato questo incendio, a questo proposito penso che occorra verificare se tutte le normative per la sicurezza previste dal decreto legislativo 626 siano state rispettate e controllare accuratamente la valutazione dei rischi prevista dalla legge».
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