Fiaccole e stracci per dire no alla guerra
Martedì 10 dicembre alle 20 Varese si unirà all'iniziativa nazionale "Mille Luci contro la Guerra". Malnate in piazza alle 18.30
Anche Varese contro la guerra. E lo dirà in mille modi diversi: con le fiaccole, con le candele e i lumini alle finestre e persino con gli stracci della pace. Perché le parole a volte non servono e dicono di più, e meglio, i simboli. Soprattutto quando a "urlare senza voce" sono centinaia, migliaia di persone.
E l’obiettivo degli organizzatori è proprio questo: portare nelle strade e nelle piazze tutti coloro che sono contro i conflitti armati.
Il 10 dicembre è la data in cui si celebra il 54° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani; quale occasione migliore per esprimere un no forte e deciso alla guerra. Una grande manifestazione nazionale cui si unisce anche Varese, ma non solo: Busto Arsizio(ore 18.30) e Malnate (alle ore 18.30 Piazza del Municipio letture e musiche contro la guerra, distribuzione gratuita di vin brulé) e tanti altri piccoli paesi della provincia.
Oggi, sabato, al circolo Arci, la presentazione ufficiale dell’iniziativa che avrà luogo, appunto, martedì 10 dicembre ed è organizzata dalle associazioni che costituiscono il Coordinamento Provinciale per la Pace.
La fiaccolata partirà dalla stazione delle Fs di Varese alle ore 20. Percorrerà le vie del centro e si fermerà in piazza Repubblica così chi vorrà potrà partecipare alle 21, nell’Aula Magna dell’Insubria, al forum "Oltre i luoghi comuni".
Si legge sul volantino: «Una giornata per dire che l’Italia ripudia la guerra; per dire no alla guerra in Iraq e a tutte le guerre che continuano ad insanguinare il mondo, no al terrorismo, alla violenza e a tutte le violazioni dei diritti umani».
Ci sono molti modi per aderire all’iniziativa, anche quello di non scendere in strada ma appendere alla finestra o ai balconi uno straccio bianco, mettersi una striscia di stoffa bianca al braccio, o legata alla borsa , al guinzaglio del cane. Oppure ancora mettere lumini alle finestre. L’impatto, almeno quello emotivo, sarà dirompente.
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