«La Regione ha deciso: chiuderanno gli ospedali di Luino e Cittiglio»
Il Piano pluriennale degli investimenti regionale giunge alla in commissione sanità. La denuncia del consigliere regionale Martina sul futuro degli ospedali del Verbano
La doccia fredda sul futuro della sanità nell’Alto Varesotto arriva nel tardo pomeriggio di oggi, 8 maggio, con una nota inviata dal consigliere regionale Giovanni Martina, membro della commissione sanità del Pirellone. Il contenuto è chiaro: «Nonostante la contrarietà espressa dalle comunità locali e dalla stragrande maggioranza dei sindaci – scrive Martina – , la Giunta Regionale insiste, e nel piano pluriennale degli investimenti in sanità prevede la chiusura degli ospedali di Luino e di Cittiglio e la loro sostituzione con un improponibile presidio ospedaliero in Valcuvia. Improponibile in quanto la nuova struttura non avrà bacino d’utenza e risulterà irraggiungibile per la maggioranza dei cittadini dei due territori».
La polemica riesplode nella giornata di oggi quando una delibera della Giunta Regionale, dello scorso aprile, giunge in commissione sanità. Nella delibera è contenuto anche il Piano Pluriennale degli investimenti dove alla voce relativa ai presidi del Verbano si legge "realizzazione del nuovo presidio del Verbano e alienazione dei presidi di Luino e Cittiglio". Della sorte del plesso del Verbano, composto appunto dalle strutture di Cittiglio e di Luino, se ne parla da tempo; in particolare da quando, nello scorso autunno, l’allora direttore generale dell’Ospedale di Circolo Carlo Lucchina propose l’idea del nuovo presidio. Poi si accese un dibattito tra i sindaci del comprensorio che portò alla sostanziale contrarietà di numerose amministrazioni alla nuova struttura e alla preoccupazione per lo stato degli attuali ospedali. «Per la costruzione del nuovo ospedale – continua Martina – sono state stanziate risorse che non saranno sufficienti: la delibera prevede quindi che ogni Azienda Ospedaliera reperisca i soldi mancanti facendo ricorso a finanziamenti privati. Inoltre in Valcuvia esiste già una struttura privata (Cunardo ndr) e a Brebbia, all’inizio dell’anno prossimo, se ne aprirà un’altra autorizzata dalla Regione Lombardia». Cosa accadrà ora? Martina annuncia battaglia, intendendo coinvolgere il territorio per opporsi alla chiusura dei presidi, e di proporre modifiche alla delibera nella prossima seduta della commissione sanità «Il disegno di Formigoni volto allo smantellamento della sanità pubblica ha compiuto l’ennesimo passo in avanti – conclude il consigliere regionale – . Questo documento è la certificazione delle falsità che la maggioranza di centrodestra ha raccontato per mesi alle amministrazioni locali, ai cittadini e ai comitati tranquillizzandoli sul futuro dei presidi di Luino e Cittiglio ed è la riprova di ciò che abbiamo sempre sostenuto». |
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