“Affetti collaterali”: tre serate per difenderci del pericolo Aids
L'Asl organizza un ciclo di incontri aperti sul tema della sieropositività. La nostra provincia è al decimo posto in Italia per casi conclamati
Tre incontri pubblici a Varese, organizzati dall’Azienda sanitaria locale per imparare a familiarizzare con il virus dell’aids e dunque per potersene difendere, in una provincia che si colloca al decimo posto in Italia per tasso d’incidenza, con 1.671 casi di cui 1.564 di varesini residenti ed al quarto in Lombardia. Le serate sono in programma presso il Salone Estense di Varese il 13 e 27 novembre ed il 3 dicembre. Si tratta d’appuntamenti aperti a tutta la popolazione varesina e non solo a quanti più strettamente coinvolti dalla sieropositività. Promosse dal Dipartimento delle dipendenze dell’Asl di Varese, saranno coordinate dallo psichiatra Paolo Rigliano.
Il primo incontro, giovedì 13 novembre con inizio alle ore 21, avrà per titolo ‘’Amare a rischio? Confrontarsi col rischio, rischiare il confronto?’’, ed esplorerà quali forme d’incontro saranno possibili per chi è affetto da hiv e per chi si trovi a vivere la propria affettività e sessualità nell’era in cui l’aids è presente. Interverranno Maria Grazia Randone sessuologa, Margherita Graglia psicoterapeuta.
Giovedì 27 novembre gli esperti Fabrizio Storace psichiatra e Massimo Oldrini della Lila di Milano dialogheranno sul tema ‘’Prendersi cura, relazioni che aiutano, persone che curano’’ per parlare di vecchie e nuove terapie.
L’ultimo appuntamento mercoledì 3 dicembre aiuterà a considerare cosa l’hiv e l’aids rappresentano come sollecitazione dei meccanismi di difesa individuale e collettivi.‘’Con senso e con giudizio. Incontri, emozioni, diversità’’ vedrà la partecipazione di Guido Tallone, filosofo del Gruppo Abele.
‘’Affetti collaterali’’, questo il titolo che unisce le tre serate, vuole giocare non solo con l’idea che effetto collaterale delle buone terapie per l’hiv è proprio il silenzio sceso sulla prevenzione e sulla cura dell’aids ma anche con l’idea che le emozioni ovvero gli affetti anche in questa esperienza, come in tutte quelle della vita, hanno un ruolo decisivo nell’orientare comportamenti, pensieri ed atteggiamenti. Riportando al centro, sotto la lente della riflessione e della conoscenza questi affetti/emozioni, si avranno forse più comportamenti e persone responsabili e meno vittime dell’infezione. Ultimamente, infatti, a cadere nella rete della malattia sono sempre più spesso persone che scelgono rapporti a rischio, non protetti. Al contrario, tra i tossici dipendenti, il tasso di siero positività diminuisce. Dieci anni fa il 70% dei casi d’aids in provincia di Varese erano legati alla tossico dipendenza. Alla fine dello scorso anno il 38% era causato da rapporti eterosessuali, il 17% da rapporti omosessuali e il 37% dalla droga. La trasmissione sessuale è adesso la prima causa di diffusione del virus.
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