Agostinelli: «La Lombardia si merita di più»
Mercoledì sera incontro pubblico per dare un contributo al programma e alle candidature per le regionali
La Lombardia è il rompicapo politico maggiore per le regionali del prossimo aprile. Lo è per la Casa delle libertà e per Formigoni in persona, ma lo è ancora di più per la Gad. Dieci anni di governo sembrano aver esaurito quello smalto che il centrodestra vantava con il suo indusso leader Roberto Formigoni. Ora il governatore è a un bivio. Una scelta piuttosto che l’altra per lui non è la stessa cosa. Per questo iniziano grandi manovre che vedono in gioco anche la Lega che vorrebbe Maroni alla guida della coalizione.
Nel centrosinistra si muovono diverse forze, ma è innegabile che la Gad vive una certa empasse. Nella convention dell’11 dicembre dovrebbe presentare tutti i 14 candidati alle regionali ed è una scadenza pericolosa per la nostra regione. La Lombardia, stando alle logiche politiche di uno scacchiere nazionale, sarebbe appannaggio della Margherita, ma nessun candidato nazionale si vuole spendere in una battaglia che sembrerebbe quasi disperata. Troppi rischi e poi perché rinunciare a una possibile carica nazionale nel caso di vittoria delle politiche?
Ma non tutti la pensano così.
Una candidatura a sorpresa ma fortemente autorevole è uscita dal mondo dei movimenti. Mario Agostinelli da diversi giorni è indicato come uno dei tre possibili candidati della Gad.
Agostinelli, diessino, militante del forum mondiale delle alternative, è molto conosciuto in tutta la regione per il suo passato di segretario generale della Cgil lombarda. È ricercatore del Ccr e ha un forte rapporto con tutto il mondo dei movimenti e della solidarietà.
Mercoledì sera si terrà un incontro pubblico del movimento che la sostiene. In cosa consiste questa iniziativa?
«Molti credono che la Lombardia sia una regione in cui la competizione politica non abbia storia. I grandi media nazionali continuano a parlare della possibilità del superamento del bipolarismo. Noi abbiamo un’idea opposta. Occorre ripartire dal programma e non dalle formule o dai candidati. Il nostro progetto non è quello di dar vita a comitati elettorali. Noi diciamo che esistono grandi questioni aperte e occorre recuperare la partecipazione dei cittadini».
Ma quali sono i punti qualificanti della vostra proposta?
«Proprio questo diverso approccio alla politica. Noi siamo convinti che oggi esistano in Lombardia delle reti positive. Queste vanno solo attivate e questo permetterebbe di vincere le elezioni. Faccio degli esempi. Questa nostra operazione mette in moto il solidarismo cattolico, ma anche quello laico, il mondo del lavoro, della cultura, delle università. Ci sono poi nuove forme di autonomie locali che guardano con interesse a questo bisogno di maggiore partecipazione. L’idea che da Roma esca un profeta che si cali in Lombardia per battere la destra non è una grande idea».
A quale Lombardia vi rivolgete?
«A tutti i cittadini. La Lombardia vive una crisi autentica e grave. È un territorio che sta perdendo peso economico. Rischia di esser tagliata fuori da tutte le grandi infrastrutture europee. È sempre più un luogo chiuso dove fioriscono le peggiori culture regressive. È incapace di affrontare con forza la globalizzazione. Di fronte a questo e alla crisi politica nazionale la destra si inventa la "lista del governatore". La Lombardia non si merita questo. Merita di più. Per questo non basta che l’opposizione che vuole andare al governo adotti le sue scelte e i suoi progetti nel chiuso degli apparati. Già per le elezioni del 2005 occorre essere in grado dalla nostra regione di lanciare un messaggio alternativo e di fare campagna su questioni concrete, per ricomporre Nord e Sud, qualità dell’economia e modelli di vita solidale, diritti e partecipazione democratica, lavoro e natura. Noi ci rivolgiamo all’intera coalizione che si opporrà alla destra, anche a quella parte di essa che ancora non cogliesse la drammaticità e la velocità dei processi in corso e stentasse ad aggiornare la propria analisi».
Il percorso per arrivare a un buon programma è importante, ma con questo sistema elettorale il dibattito si concentra anche sul nome del candidato. Da giorni si parla di Riccardo Sarfatti, Carlo Monguzzi e il suo, quanto c’è di vero?
«I tre nomi di cui lei parla hanno di fatto dato la propria disponibilità. Non sono parte di apparati e questo permette di fare un buon lavoro di squadra. Sappiamo bene che per vincere occorre recuparare tutti i nostri voti e anche quelli dell’altro elettorato, ma questo deve avvenire attraverso un percorso coerente e non pensando solo a lavorare per la moderazione. Si vince se saremo uniti e senza alcuna perplessità»
La Lombardia è un banco di prova di primo oridne per capire come si sta orientando l’elettorato in vista delle politiche del 2006. Ma è importantedi per sé perché le competenze i poteri delle regioni sono sempre maggiori e non si può pensare di voler governare il paese prescindendo da quanto succede nelle regioni più importanti e la Lombardia è tra queste.
L’incontro di mercoledì vedrà la partecipazione anche di numerosi varesini tra cui la segretaria della Cgil, Ivana Brunato, il segretario regionale della Cgil Pino Vanacore, il presidente di Legambiente Alberto Minazzi, Rocco Cordì di Lega coop e tanti altri. Quattrocento firme in tutta la regione che aumentano di giorno in giorno che chiedono una nuova politica e che individua in Agostinelli il possibile candidato che affronti il centrodestra.
Il programma dell’incontro
L’ALTRA LOMBARDIA
Contributo al programma e costruzione della rappresentanza per le elezioni regionali del 2005
Assemblea e dibattito Pubblico
Mercoledì 1 dicembre – ore 20.30
Camera del lavoro di Milano – Corso di Porta Vittoria 43
Introduce
partecipano : Alberto Asor Rosa (Università di Roma), Maura Cossutta (deputata Pdci), Paolo Ferrero (Segreteria Prc), Marco Fumagalli (deputato Ds), Alberto Magnaghi (Università di Firenze), Gianni Mattioli (Università di Roma), Achille Occhetto (senatore), Giampaolo Patta (Segr. Naz. Cgil), Gianni Rinaldini (Segr. Fiom), Cesare Salvi (senatore Ds),
Sono stati invitati rappresentanti e candidati della Gad Lombarda, dei sindacati, delle as
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