Neve artificiale alla Forcora
Dalla provincia 40 mila euro per la costruzione dell'impianto. La somma proviene dai contributi dei lavoratori frontalieri
Quarantamila euro. È la somma che la Provincia di Varese ha stanziato come contributo al comune di Veddasca per i lavori di ammodernamento e potenziamento degli impianti sciistici alla Forcora di Luino. I soldi provengono dai ristorni dei frontalieri del 2002.
La compensazione finanziaria complessiva che spetterà alla Provincia proprio grazie ai “ristorni” è pari a 2.201.455 euro.
«Il contributo che oggi deliberiamo per Veddasca – commenta il presidente della Provincia di Varese, Marco Reguzzoni – va nella direzione di sostenere e incrementare le attività turistiche proprie dell’alto Varesotto. Alla Forcora abbiamo una pista di sci alpino e una di fondo. perché non potenziarne le capacità operative? Ciò consentirebbe soprattutto alle famiglie con bambini piccoli di sfruttare ancora maggiormente una località vicina senza dover mettere nel conto lunghe trasferte».
Pochi giorni fa, Roberto Calebasso, sindaco di Veddasca aveva inviato alla Provincia una lettera nella quale, riconoscendo l’interesse di Villa recalcati per il piccolo comune dell’Alto Luinese, aveva anche illustrato l’attività del centro sciistico nella stagione invernale che si è appena conclusa. «Il Cai di Luino – ricordava tra le altre cose Calebasso – nelle ultime due stagioni ha avviato all’attività sciistica in Forcora 185 bambini. Se riuscissimo a garantire un buon innevamento, per l’anno prossimo il Cai rinuncerebbe alla trasferta a Domobianca per portare in Forcora dieci istruttori e tutti i ragazzi che in questi ultimi anni hanno dovuto recarsi fuori provincia».
Un’opportunità che si tradurrebbe in positive ricadute per tutta l’economia turistica della zona.
Per potenziare gli impianti, la Forcora dovrebbe poter disporre dell’ innevamento programmato “a bassa pressione” . Una struttura che, fra cavi, pozzetti, macchine di pompaggio e “cannoni” sparaneve costerebbe intorno ai 170 mila euro. Per incominciare, tuttavia, anche solo l’acquisto (poco più di trentamila euro) di un cannone per la produzione di neve artificiale sarebbe sufficiente. Trainato da uno spazzaneve e utilizzando le tubazioni esistenti oggi in uso per i bacini di abbeveraggio dei pascoli, svolgerebbe già egregiamente la propria funzione consentendo l’utilizzo della pista nel caso in cui si presenti – come accaduto due stagioni fa – un inverno freddo ma molto secco.
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