Il teatro di Busto

Busto torna ad aver un Governo e Rosa la sua Giunta. Nessuno ha spiegato cosa sia successo in queste quattro settimane, ma forse era chiedere troppo. Dopo essersene dette di ogni tipo, migliaia di ore spese in interminabili riunioni, per ammissioni degli stessi segretari politici cittadini svoltesi in ogni luogo possibile, in ventiquattro ore il miracolo.
La politica è anche questo e non deve stupire. A suo modo, se la si guarda con attenzione è davvero un’arte. Sa essere dramma, commedia, tragedia a seconda dei momenti e delle esigenze. Lavora su copioni più o meno classici, ma sa anche improvvisare. A Busto però qualcosa non convince. Il Sindaco Rosa ha fatto del suo meglio. Ha tentato qualche sorriso e ha letto le tre paginette sui temi strategici e prioritari dell’amministrazione comunale e la sua nuova squadra di Governo in un tempo che paragonato ai 100 metri piani è pari a 9 secondi netti. Faccia tirata, ma è andato dritto per una strada che nessuno sa più se sia davvero la sua o quella che gli hanno fatto mandar giù Caianiello e Tarantino, gli altri sono solo comparse.
La “sua” Giunta era ammutolita. Nessun sussulto, nessun entusiasmo. Quasi la consapevolezza che quel ruolo qualcuno doveva averlo.
Ma non lasciamoci suggestionare troppo. Non c’è alcun agnello sacrificale e non è nemmeno una questione di poltrone, ma molto di più. La crisi di Busto ha investito come un tram un intero sistema di potere. La quadratura i partiti l’hanno trovata come facevano i migliori dorotei. Gallazzi, vicesindaco a Busto, a tener a bada alcune “libertà” di Rosa, al suo posto in Provincia arriva Farioli (e così i nostri politici doc, bocciati dagli elettori sono premiati dalle segreterie di partito, del resto hanno buoni maestri a Roma con Storace in testa). Fosse una questione di competenze? Ma quando mai! SI doveva fare e basta. E mica è finita qui, perché in ballo ci saranno le aziende speciali e altro.
Ma non è solo una questione di poltrone. La crisi non si è risolta perché uno piuttosto che l’altro è stato accontentato. Si è risolta perché ancora un attimo di tensione e il sistema esplodeva con effetti imprevedibili per tutti, perfino per altre amministrazioni comunali.
Tutto questo passi per Forza Italia, An e Udc, ma chissà come farà la Lega a continuare a tener nascosta la verità ai suoi militanti. Quel movimento che tanto ha fatto per passare alla seconda Repubblica, quel movimento moralizzatore, rivoluzionario, federalista che fine ha fatto?
Quanto durerà questa situazione? È difficile a dirsi. Quando la politica viene gestita tra soli potentati e deve fare ogni sorta di spettacolo pur di continuare la sua turneè la situazione è grave.
Questo per chi governa. E per chi dovrebbe opporsi? Beh, per loro è tutto un altro discorso. C’è da sperare solo che non sbaglino teatro.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Giugno 2005
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