Giovani e lavoro: un rapporto ancora difficile
Secondo il dossier dell'Assemblea delle Regioni europee, il numero dei disoccupati tra i giovani è del 20%. In Italia è senza lavoro un ragazzo su 4
Il lavoro fisso è sempre più un miraggio. Secondo un dossier presentato dall’AER, l’Assemblea delle Regioni europee, la disoccupazione giovanile è un problema diffuso nell’Europa dei 25.
La ricerca di un lavoro serio con una remunerazione adeguata è lunga e difficile, nonostante sia cresciuta la preparazione professionale. Almeno il 20% dei ragazzi è disoccupato ed è elevato il numero di coloro che si accontentano di lavori precari e assolutamente inadeguati alla propria preparazione scolastica.
Anche l’Italia naviga in pessime acque: un giovane su quattro è disoccupato e la ricerca di un posto dignitoso può durare fino agli undici anni
Secondo l’ultimo dossier sulla disoccupazione giovanile dell’Aer, ai ragazzi europei mancano i contatti diretti con il mondo del lavoro, hanno scarse esperienze concrete e terminano gli studi senza una formazione professionale che li immetta sul mercato e li renda davvero competitivi.
Situazioni preoccupanti come quella italiana si registrano in Polonia e in Grecia, dove il tasso di disoccupazione giovanile è rispettivamente del 36,4% e del 27,8%. Ma non se la passano bene nemmeno Francia, Germania, Finlandia e Belgio. Situazione più rosea, invece, per Danimarca, Slovenia e Irlanda, dove il fenomeno è in diminuzione. Un caso raro, invece, quello della Lituania, dove nell’arco di un anno il numero dei giovani disoccupati è sceso dal 23,1% al 14,3%.
Questi ultimi dati , però, servono anche a dimostrare l’importanza delle politiche intraprese dalla Comunità europea
che mirano ad abbassare i tassi di disoccupazione, offrendo ai giovani che escono dalle scuole e intraprendono i primi passi nel mondo del lavoro strumenti e servizi di sostegno e indirizzo.
Con il fine di sensibilizzare i paesi aderenti ad investire sulla formazione dei ragazzi, il 15 e il 16 settembre, a Besançon in Francia, si terrà la conferenza dell’Assemblea delle regioni europee, intitolata ‘Promuovere la formazione professionale e la mobilità giovanile – un investimento nel futuro dell’Europa. L’appuntamento cade in occasione del 20° anniversario del programma di formazione all’estero ‘Eurodyssey’, il progetto nato nel 1985 per offrire a ragazzi tra i 18 e i 30 anni la possibilità di trascorrere un periodo di formazione professionale all’estero, sfruttando il principio dello scambio reciproco tra le 25 regioni del Consiglio europeo.
I dati relativi al progetto ‘Eurodissey’ lo confermano: tra il 60 e l’80% dei giovani partecipanti trovano un impiego entro pochi mesi dal ritorno del loro soggiorno all’estero; e l’84% è convinto che l’esperienza li abbia aiutati a trovare un posto di lavoro. L’Italia è coinvolta soprattutto con il programma ‘Leonardo’: ogni anno sono circa 30mila i giovani europei e 5mila gli istruttori coinvolti, per un periodo che va dalle tre settimane a un anno.
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