Il miglior sindaco degli ultimi anni

Per la seconda volta in pochi anni Varese vive l’esperienza del commissariamento. E per la seconda volta le donne e gli uomini della “macchina comunale” ci metterebbero la firma per poter lavorare così.
Si dirà che sono dei bravi furbi perché il commissario passa e così loro hanno poco da guadagnare, ma anche da perdere.
Sarà, ma anche per un osservatore parziale come chi dirige un giornale, la differenza con il passato balza subito agli occhi.
Sergio Porena è una persona gentile. Molto concreto. Ha da subito fatto squadra con i dirigenti cercando di valorizzare al meglio il loro lavoro. Li ascolta, accetta suggerimenti e poi decide. Ha rinnovato alcuni contratti, altri no, con delle scelte oculate. Ha riorganizzato alcuni settori mettendo ordine all’attività comunale senza per questo scatenare gelosie, guerre interne e altro.
E fin qui emerge un uomo attento all’organizzazione delle risorse umane. Ma la sua attività non si ferma a questo. È intelligente e vive questa esperienza sapendosi muovere con un’autorevolezza notevole. Ha svolto con diligenza e competenza il suo lavoro. Senza protagonismo, senza alcuna enfasi. Si è perfino stupito della richiesta di un’intervista.
Tutto bene quindi?
E mica tanto! Serviva proprio un commissario per riportare un po’ di fiducia a chi lavora nell’amministrazione? Serviva un commissario per affrontare alcuni problemi lasciati insoluti non per mancanza di tempo, ma di voglia e sinsibilità?
Porena afferma che troppi poteri concentrati non fanno bene alla democrazia. E anche questo gli fa onore.
Ha davanti a se ancora quattro mesi di lavoro e la città può pensare, speriamo, con serenità a chi governerà per i prossimi cinque anni. A Palazzo Estense c’è un galantuomo. E il fatto che poi sia romano non è solo un divertente incidente.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Gennaio 2006
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