“Melodicus”, un lungo ponte di solidarietà con la Tanzania
Presentato il progetto di sostegno nel distretto di Iringa
Le vicende dell’“ordinario”, a volte, fanno notizia. E allora è notizia il fatto che un programma di solidarietà, il “Progetto Melodicus”, stia funzionando a pieno regime: lo ha raccontato con parole semplici Giuseppe Biella, presidente dell’associazione “Nessuno escluso”, in un incontro pubblico che Cavaria con Premezzo ha ospitato nei giorni scorsi nel segno di un “patto a tre” in cui sono coinvolti per l’appunto “Nessuno escluso”, il “Gruppo CoESo” e l’Amministrazione comunale di Cavaria con Premezzo. La presenza dell’ente pubblico non è casuale e non è nemmeno di puro raccordo o di semplice patrocinio: nel Bilancio del Comune sono regolarmente stanziate risorse finanziarie destinate specificamente a questa traccia di lavoro, “cantiere aperto” che ha creato un ponte ideale tra il nord della Lombardia e il distretto di Iringa, in Tanzania.
Il “perché” della scelta è presto spiegato: Padre Melodious, all’epoca sacerdote quasi novello, anni or sono visse nella comunità di Cavaria con Premezzo, dove riuscì a intessere una fitta rete di relazioni; tra le idee di Padre Melodious spiccava la creazione di acquedotti, di asili e di strutture ad uso comunitario in un’ampia regione del suo Paese; i sogni di Padre Melodious trovarono orecchie sensibili e occhi attenti nel territorio.
Ed ecco i risultati. Nel 2005 sono stati sostenuti 100 ragazzi, il 70 per cento dei quali è in affido, mentre una parte degli altri ha vissuto nelle abitazioni dei soci della “Compassion foundation” (la realtà di appoggio in Tanzania, responsabile locale per alcuni progetti) e i rimanenti sono stati ospitati in una struttura – significativo il nome: “La casa per sognare” – il cui primo blocco è stato costruito e completato due anni or sono. Allo stato delle cose l’edificio si sviluppa su circa 600 metri quadrati; con la metà della cifra che i membri di “Nessuno escluso” e del “Gruppo CoESo” contano di raccogliere nel corso del 2006, vale a dire tra i 30.000,00 e i 35.000,00 euro, saranno sistemati gli infissi e il soffitto, verrà realizzato un nuovo impianto elettrico e sarà acquistato un pullmino per il trasporto di persone e merci.
Un’altra quota di risorse di entità simile (33.000,00 euro) verrà invece destinata alle borse di studio, finalità principale dell’intervento sviluppato dai responsabili di “Nessuno escluso-Onlus”: «Il sostegno a distanza – come ha precisato Biella, 62 anni, una vita divisa tra mondo bancario e volontariato nel sud del mondo – si indirizza quest’anno su 110 ragazzi, con un incremento di 10 unità rispetto al 2005. In buona sostanza, diamo a questi giovanissimi la possibilità di frequentare un ciclo di istruzione completo e di trovare l’affido in famiglie; per i casi altamente problematici c’è poi la “casa-alloggio”, che serve per garantire condizioni di dignitosa esistenza a quanti hanno già sofferto troppo – per la perdita dei genitori, ad esempio, a causa delle malattie – e per i quali una collocazione in affido sarebbe più difficile». Altro punto qualificante dell’azione sviluppata è la formazione: in questo caso l’obiettivo consiste «nel rendere la “Compassion foundation” pienamente autosufficiente, ossia in grado di gestire per bene la propria attività e di trovare anche altri “partner” per i progetti». Infine, il traguardo stabilito per il 2006: una volta che i locali siano stati portati a norma, la creazione di una vera e propria scuola materna in cui far fruttare le esperienze del personale e per evitare l’isolamento dei più piccoli.
Il prossimo appuntamento informativo con “Nessuno escluso” e “Gruppo CoESo” è già stato fissato in via indicativa per la fine di novembre: in quell’occasione verranno presentati in modo organico i risultati di un impegno che, senza bisogno di clamore o di luci della ribalta, continua a portare il nome di Cavaria con Premezzo (ossia della comunità, e anche della sua Amministrazione) a migliaia di chilometri di distanza.
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